Conviene investire in un BOT a 12 mesi o in un BOT a 6 mesi con rinnovo alla scadenza? La risposta potrebbe stupire

Quale scegliere fra un BOT a 6 mesi e uno a 12 mesi-Foto da imagoeconomica

Meglio investire i soldi in banca su un BOT a 12 mesi oppure su uno a 6 mesi e poi rinnovare l’investimento? Le due forme di investimento sono sostanzialmente diverse e hanno vantaggi e svantaggi.

Se sei alla ricerca di un’opzione di investimento sicura e redditizia, i BOT, Buoni Ordinari del Tesoro, potrebbero essere la soluzione che fa per te. Ma quale tipo di BOT conviene di più: quello a 12 mesi o quello a 6 mesi con rinnovo alla scadenza? In genere un investitore non si fa mai questa domanda, perché spesso non ci pensa. Ma le due modalità di investimento sono diverse, anche se la durata finale è la stessa e lo strumento identico. Scopriamo, allora, i vantaggi e gli svantaggi di entrambe le opzioni per aiutarti a prendere la decisione migliore.

Caratteristiche dei BOT a 6 e 12 mesi

I BOT sono titoli di Stato emessi dal Tesoro italiano che offrono un rendimento interessante e una buona sicurezza per il tuo capitale. Sono un’opzione di investimento ideale per chi cerca una soluzione a basso rischio e con una buona liquidità. Le emissioni hanno scadenze a 3, 6 e 12 mesi.

Il BOT a 12 mesi è un titolo di Stato emesso dal Tesoro italiano con una durata di un anno. Naturalmente una volta sottoscritto, o acquistato sul mercato secondario, può essere venduto in qualsiasi momento. Spesso la vendita non genera una perdita in conto capitale, anche se non è sempre vero.

Il BOT a 6 mesi ha le stesse caratteristiche di quello a 12 mesi, con l’unica differenza che la sua durata è dimezzata. Quindi chi vuole investire per un anno, può puntare su un BOT di 12 mesi o su un BOT a 6 mesi e poi rinnovare l’investimento su un nuovo Buono ordinario a 6 mesi

Conviene investire in un BOT a 12 mesi o due volte in uno a 6 mesi?

Per scoprire se conviene investire una sola volta in un BOT a 12 mesi o due volte in uno a 6 mesi partiamo dal rendimento. Nell’ultima emissione di ottobre il nuovo BOT a 12 mesi è stato emesso al prezzo medio di 96,13 centesimi (Isin: IT0005567778). Secondo i dati del Mef il rendimento lordo a scadenza sarà del 3,94% circa.

Invece nell’ultima emissione di fine settembre il BOT a 6 mesi è stato emesso al prezzo medio di 98,030 centesimi. Secondo i dati del Ministero dell’Economia il rendimento lordo a scadenza sarà del 4,03% circa.

Due considerazioni prima di scegliere

Se si parte solamente dal rendimento allora sembrerebbe che l’investimento nel BOT a 6 mesi possa essere più conveniente. In realtà occorre fare due considerazioni. La prima. Il rendimento del BOT a 6 mesi è ad un anno, ma il titolo scadrà dopo sei mesi. Quindi per ottenere il rendimento indicato occorrerà sottoscrivere un nuovo BOT a 6 mesi con le stesse identiche caratteristiche di emissione, possibilità improbabile. Invece con l’emissione a 12 mesi si ha la certezza di quel rendimento.

Seconda considerazione. Nel rendimento le commissioni di compravendita non sono considerate. In effetti se si acquista un BOT al momento dell’emissione queste dovrebbero essere zero. Ma ciò non accade se si compra il Buono a 6 mesi sul mercato. Investire due volte in un BOT a sei mesi acquistandolo sul mercato, implica una doppia operazione di compravendita che invece è singola sul BOT a 12 mesi. Il peso delle commissioni graverà in misura doppia nella prima modalità di investimento.

Lo stesso problema potrebbe porsi anche per investimenti più lungo periodo sempre sui titoli di Stato. Oggi per un investimento a 6 anni è meglio investire in un BTP a 3 anni e poi acquistare un nuovo BTP? Oppure conviene investire in un Buono poliennale del Tesoro con scadenza tra 6 anni?

 

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