Conviene disinvestire azioni in perdita?

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I prezzi scendono da oltre 9 mesi, e sono lontani dai massimi annuali del 15% circa. Come recuperare le perdite in Borsa? Il tempo aggiusterà tutto, e  in media in un lasso temporale di almeno 10 anni si dovrebbero recuperare le perdite. Questo però non è valido per le singole società quotate. Quanto tempo si possono tenere le azioni?

Ci sono infatti azioni che dopo un ventennio continuano a scendere, mentre altre hanno recuperato le perdite anche del 50% ed oltre in pochi anni. Le probabilità al rialzo invece sono molto elevate (raggiungono il 90% circa) per l’indice azionario mondiale. Da un’analisi scrupolosa delle serie storiche dal 1898 ad oggi, si evidenzia che se comprassimo ogni inizio mese questo indice, dopo 10 anni il risultato sarebbe quasi sempre positivo. Per questo motivo conviene disinvestire i fondi comuni di investimento, ETF o strumenti finanziari similari, che puntano su questo benchmark. Ma conviene disinvestire azioni in perdita?

I prezzi delle azioni non andrebbero mediate

Per i motivi spiegati poc’anzi, la tecnica di comprare a rate, e soprattutto durante i ribassi, si rivela sfavorevole. Troppa incertezza sul futuro. Investire in azioni significa assumersi due rischi: quello del ciclo aziendale, e quello del ciclo economico. Potrebbe capitare che in un momento di espansione economica, quella società per diverse variabili potrebbe entrare in crisi, e andare controcorrente a indici azionari al rialzo.

Conviene disinvestire azioni in perdita?

Ogni investimento speculativo, perchè comprare azioni è per i motivi indicati forse più rischioso di comprare l’indice azionario mondiale, andrebbe protetto da una valvola di salvaguardia: lo stop loss.

Anche se si compra in ottica da cassetto, per i rischi sull’investimento indicati prima, nel momento in cui si apre una posizione, sarebbe auspicabile calcolare a priori la massima perdita accettabile, e quindi il punto di uscita dalla posizione.

Immaginiamo tutti coloro che stanno investendo su titoli quotati a Piazza Affari che scendono da 20 anni, esemplare Bca MPS. Oppure Telecom Italia, o coloro che hanno comprato Unicredit negli ultimi 15 anni, oppure Banca Mediolanum o Mediaset, società molo solide ma che continuano a scendere. Immaginiamo in che posizioni si trovano tutti coloro che hanno continuato a mediare i prezzi. Oggi le perdite in alcuni casi potrebbero essere superiori anche al 70%. Ricordiamo poi il fallimento di Parmalat, oppure a Wall Street di Enron Corporation. Ecco i motivi per cui in un’asset allocation ideale ai titoli azionari si dovrebbe destinare una quota molto limitata, e salvaguardare le posizioni con un punto di massima perdita accettabile.

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