Superata la cosiddetta soglia degli “anta”, si è portati ad avere un atteggiamento più responsabile verso sé stessi e il proprio corpo. Cose che a vent’anni sembravano normali come mangiare qualsiasi cosa senza problemi, cenare tardi, dopo gli “anta” cominciano a pesare creando anche qualche disturbo. Pertanto, avere più cura di sé stessi mediante uno stile di vita attivo, seguendo un’alimentazione sana ed equilibrata può contrastare notevoli fattori di rischio.
Ovviamente, questo non vuol dire di certo rinunciare ai piaceri della vita, ma semplicemente apprezzare ciò che è sano e dargli il giusto valore. Grazie alla generosità della natura si possono portare in tavola tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno per vivere bene. Nonché contrastare tanti piccoli problemi che con l’avanzare dell’età possono aumentare, come quelli gastrointestinali.
Ad esempio, chi ha problemi di stipsi, per andare regolarmente al bagno, dovrebbe mangiare la pera completa di buccia. Ma oltre all’alimentazione e allo stile di vita sano è fondamentale sottoporsi a regolari controlli, almeno una volta all’anno.
Infatti, chi ha 40 anni deve fare tutti i controlli per non avere brutte sorprese. Ovvero, esami del sangue e urine, almeno ogni 2 anni se i risultati sono regolari, per tenere sotto controllo i valori del colesterolo, della glicemia, dei trigliceridi. Nonché una visita cardiologica e la misurazione della pressione arteriosa.
Controllare la pressione potrebbe allontanare l’insorgenza di malattie cardio e cerebrovascolari
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La pressione arteriosa quando supera determinati valori può causare serie complicazioni cardio e cerebrovascolari. L’ipertensione arteriosa è uno dei principali fattori di rischio di malattie cardiovascolari come l’angina pectoris, l’ictus cerebrale e l’infarto miocardico. È di fondamentale importanza, pertanto, tenerla sotto controllo per prevenire i danni gravi che può comportare.
Talvolta l’aumento dei suoi valori non dà sintomi, soprattutto se si verifica in maniera graduale, in quanto l’organismo pian piano si abitua senza inviare segnali. Infatti, i sintomi correlati all’ipertensione non sono specifici e potrebbero essere sottovalutati.
Tra quelli più comuni ritroviamo il mal di testa soprattutto di mattina, vertigini e stordimento, ronzii nelle orecchie, perdita di sangue dal naso. Nonché alterazioni della vista come puntini luminosi avanti agli occhi o visione nera.
Proprio per evitare che questi sintomi potrebbero essere sottovalutati o imputati a qualche altra condizione è importante misurare la pressione periodicamente. Infatti, controllare la pressione potrebbe allontanare l’insorgenza di malattie anche fatali.
Quali sono i fattori di rischio dell’ipertensione
Tra i fattori di rischio ritroviamo innanzitutto l’età, in quanto la pressione arteriosa aumenta con il suo avanzare e la familiarità ovvero avere familiari ipertesi. Possono essere inoltre causa d’ipertensione uno stile di vita sedentario, lo stress, il consumo di cibi troppo salati, di alcol, il fumo e il diabete.
L’ipertensione può essere primaria o essenziale e secondaria. Nel primo caso non esiste una causa precisa e interessa principalmente la popolazione adulta. Nel secondo caso l’ipertensione è la conseguenza di malattie congenite o acquisite e può interessare anche soggetti giovani. Talvolta anche l’uso frequente di spray nasali, cortisone, liquirizia, pillola anticoncezionale potrebbero aumentare i valori della pressione arteriosa.
Quali sono i valori normali
La misurazione della pressione si esprime attraverso due valori, la massima, ovvero la pressione sistolica, e la minima, ovvero la pressione diastolica. I valori normali della popolazione adulta sono ricompresi tra i 140/85 mmHg. Quando uno dei due valori o entrambi sono costantemente superiori alla norma si parla di ipertensione. Atteso che spesso l’aumento della pressione non presenta sintomi è fondamentale misurarla periodicamente. In caso di diagnosi positiva il medico prescriverà esami per capire se l’ipertensione ha già creato danni e prescrivere la terapia giusta.