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Con queste malattie avrai diritto ad un assegno

Per chi vive particolari condizioni di salute il legislatore, oltre alla Legge 104/92, ha previsto diverse forme di indennità. Come per i pensionati, grazie alla perequazione anche le indennità per chi soffre di malattie tubercolari nel 2023 aumentano. Vediamo in cosa consistono tali indennità e quali sono gli aumenti.

Obiettivo principale del nostro legislatore è garantire la piena tutela dei diritti dei cittadini, soprattutto qualora si trovino in condizioni di fragilità. Pertanto ha previsto varie forme di agevolazioni, indennità e benefici per quanti possano trovarsi in qualsiasi situazione di disagio o difficoltà. Si pensi all’assegno sociale, per coloro che si trovano in condizioni economiche disagiate, con redditi inferiori alle soglie previste annualmente dalla legge. Nonché diverse forme di tutela anche per i lavoratori che si trovano in condizioni di salute che pregiudicano la capacità lavorativa.

Ad esempio, in determinate situazioni è prevista la possibilità di andare in pensione anche 11 anni prima rispetto alla regola generale. Tra le varie indennità riconosciute a favore dei lavoratori, rientrano anche quelle per le malattie tubercolari. Con la circolare n.9/2023l’INPS informa dei nuovi importi aggiornati in base alle percentuali indicate nel decreto del Ministero dell’Economia e Finanze di novembre scorso.

Cosa sono le indennità antitubercolari e a favore di chi sono previste?

Le indennità antitubercolari sono erogate dall’INPS a favore del lavoratore dipendente e ai suoi familiari a carico. Esse sono integrative o sostitutive della retribuzione in caso di malattia tubercolare. Sono previste l’indennità giornaliera, l’indennità post-sanatoriale e un assegno di cura e sostentamento. L’indennità giornaliera è riconosciuta per il periodo di cure ospedaliere o ambulatoriali/domiciliari e non spetta nell’ipotesi in cui il lavoratore abbia diritto all’intera retribuzione.

L’indennità post-sanatoriale invece spetta dal giorno successivo alla data della guarigione clinica o stabilizzazione, purché risultino almeno 60 giorni di cura e assenza dal lavoro. Questa spetta anche se si ha diritto all’intera retribuzione. L’assegno di cura e sostentamento è previsto qualora a causa della malattia la capacità di guadagno si sia ridotta a meno della metà. Nonché qualora non si percepisca una normale retribuzione continuativa e a tempo pieno. Tali indennità spettano agli assicurati con almeno un anno di contribuzione o 52 contributi settimanali nell’arco dell’intera vita lavorativa. Nonché ad alcune categorie di lavoratori nel settore pubblico, di pensionati e titolari di rendita e ai familiari a carico dell’assicurato.

Controlla subito perché con queste malattie si potranno prendere indennità giornaliere durante la cura, dopo la guarigione e un assegno mensile

Per effetto del decreto circa la perequazione delle pensioni, le percentuali di variazione sono del 7,3% dal 1° gennaio 2023 e all’1,9% dal 1° gennaio 2022. Pertanto dal 1° gennaio 2023 gli importi per l’indennità giornaliera agli assistiti in qualità di assicurati sarà pari ad euro 14,76. Mentre quella per gli assistiti in qualità di familiari dell’assicurato, nonché ai pensionati o titolari di rendita e ai loro familiari, è di euro 7,36L’indennità post-sanatoriale, giornaliera, spettante agli assistiti in qualità di assicurati è pari ad euro 24,59. Mentre quella spettante agli assistiti in qualità di familiari di assicurato, nonché ai pensionati o titolari di rendita e ai loro familiari, è di euro 12,30. Infine, l’assegno di cura e sostentamento mensile è pari ad euro 99,24. Pertanto, controlla subito perché con queste malattie nel 2023 prenderai anche di più.

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