La Redazione di ProiezionidiBorsa ha affrontato più volte il tema delle detrazioni fiscali in ambito sanitario. La normativa prevede, infatti, la detraibilità al 19% delle spese mediche dalla dichiarazione dei redditi. In altre parole, potremo ridurre l’importo delle nostre imposte sulla base delle spese sanitarie effettuate nel corso dell’anno. La procedura prevista dal Fisco abilita automaticamente il contribuente a beneficiare delle detrazioni maturate sulle spese sanitarie. Semplicemente presentando il codice fiscale, infatti, lo studio medico o la farmacia comunicheranno l’importo detraibile all’Erario che lo inserirà nel 730 precompilato. Dobbiamo però fare molta attenzione allo scontrino emesso dalla farmacia che deve riportare con precisione una serie di dati. Una verifica è essenziale, quindi controlla e richiedi sempre questi scontrini per non perdere importanti benefici. Vediamo esattamente di cosa si tratta e come verificare che sia tutto in regola.
Lo scontrino parlante
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Tutti sappiamo cos’è uno scontrino fiscale. Spesso non ci facciamo caso poiché pensiamo che sia un semplice adempimento fiscale in capo ai negozianti. Tutt’al più lo conserviamo se ci serve per un rimborso o per una garanzia. In questo articolo vedremo però altre due tipologie di scontrini, molto importanti per ottenere le detrazioni di cui abbiamo diritto. Ovvero lo scontrino parlante e quello non fiscale. Lo scontrino parlante è una ricevuta fiscale molto dettagliata, introdotta con la Legge 296/2006. Questo documento riporta con precisione la tipologia di beni acquistati ed il codice fiscale del cliente. In questo modo il Fisco può agevolmente ricondurre ogni spesa alla dichiarazione dei redditi del rispettivo contribuente. Provvedendo così automaticamente ai conteggi a fini fiscali. Dobbiamo verificare sempre le ricevute della farmacia, quindi, controlla e richiedi sempre questi scontrini per non perdere importanti benefici.
Lo scontrino non fiscale
Talvolta, le ricevute riportano la dicitura “scontrino non fiscale”. Capita soprattutto presso gli esercenti di grandi dimensioni come i supermercati. Luoghi dove è sempre più frequente acquistare farmaci e dispositivi medici detraibili. Gli scontrini non fiscali seguono i dettami del D.Lgs 127/2015. Essi prevedono un diverso sistema di comunicazione dei dati tra esercente ed Agenzia delle Entrate. Nonostante i pochi dati presenti in questi documenti, il cliente può far inserire il proprio codice fiscale. A volte però sorge il dubbio che non siano validi ai fini della detrazione. Il Decreto del MEF del 7 dicembre 2016 ha chiarito la validità delle ricevute non fiscali anche ai fini della detrazione. L’articolo 4 del Decreto specifica che essi si comportano per il cliente esattamente come i normali scontrini fiscali. L’importante, quindi, è chiedere sempre l’inserimento del proprio codice fiscale.
Controlla e richiedi sempre questi scontrini per non perdere importanti benefici
Abbiamo visto che la normativa prevede la detrazione solo in presenza di scontrini parlanti, sia fiscali che non fiscali. L’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche quali prestazioni mediche rientrano nella detraibilità per la quale dobbiamo richiedere lo scontrino. La risoluzione 24/E/2017, ad esempio, considera detraibili anche le spese veterinarie. Mentre la risoluzione 256/E/2008 esclude gli integratori alimentari da questo beneficio. Abbiamo trattato altri casi di non detraibilità delle spese sanitarie in un recente approfondimento.