Purtroppo ancora oggi c’è qualcuno che considera il ciclo mestruale come una cosa di cui vergognarsi, un fenomeno di cui è bene non parlare. Questo atteggiamento profondamente errato ha portato nel corso del tempo a sottostimare le complicazioni dovute a questo naturale fenomeno. Tra queste meritano menzione i fastidiosi dolori nella zona lombare, cefalee e la stanchezza dettata da flussi abbondanti. I dolori possono essere, inoltre, accentuati dalla contrazione dell’utero e della zona pelvica a causa delle prostacicline. Le prostacicline favoriscono l’infiammazione in risposta ad un eccessivo flusso per fare in modo che le perdite vengano ridotte.
Contro stanchezza e debolezza date dal ciclo mestruale ecco cosa potremmo mangiare per ridurre il dolore
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Un ciclo mestruale particolarmente abbondante può dipendere da casi iperestrogenismo, specialmente nel periodo giovanile. Quando invece il flusso si mostra abbondante e presenta coaguli, dopo i 35 anni fino alla menopausa, potrebbe essere un indicatore di alcuni disturbi. Tra questi ci sono fibromi e polipi uterini. Ora, tutte queste circostanze possono creare stati di stanchezza, confusione e dolore diffusi a cui non sempre è facile trovare rimedio. Tuttavia, contro stanchezza e debolezza date dal ciclo mestruale esistono alcuni alimenti che potrebbero essere utili a lenire dolore e fastidio.
Cosa potrebbe essere utile?
Nei casi di flusso abbondante potrebbero verificarsi situazioni di astenia, ovvero una forte stanchezza e perdita di forza muscolare. Insieme a questa, potrebbero emergere casi di anemia condizione in cui i globuli rossi non sono più sufficienti a trasportare ossigeno ai tessuti. Questo accade a causa della perdita di ferro a seguito di un flusso molto abbondante. Per questa ragione, come consigliato sulle pagine di Fondazione Veronesi, potremmo pensare di integrare nella dieta alimenti che contengano ferro. Il radicchio, le barbabietole, legumi e cereali integrali ma anche la carne di fegato possono essere tutti alimenti utili a reintegrare il ferro perduto.
Sindrome premestruale
Caso diverso, invece, è quello delle sindromi premestruali, di durata più lunga e che comportano ulteriori problemi. In questo caso, le conseguenze più comuni sono il gonfiore addominale, tachicardia sudorazione elevata e crampi. In questo caso la scienza consiglierebbe di svolgere attività fisica moderata per diminuire il dolore a seguito del rilascio di endorfine.
Seguono melatonina per stimolare il sonno, e alimenti ricchi di magnesio. Buoni livelli di magnesio, infatti, contribuiscono a ridurre le contrazioni muscolari. Esistono, infine, integratori a base di vitamine o progesterone naturale. In questo caso, però, sarebbe sempre opportuno far riferimento a un medico prima dell’assunzione.
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