Pasta, pane e riso a volte si devono consumare con moderazione. Un gran bel sacrifico se si pensa alla frequenza con cui questi prodotti giungono sulle tavole delle famiglie. Dalla colazione fino alla cena, i pasti principali che ciascuno realizza si compongono in buona percentuale di primi piatti o secondi accompagnati dal pane. Come fare quando si soffre di glicemia alta, prediabete o diabete vero e proprio? Una risposta alternativa giunge dalla scienza e da una recente review scientifica che ha analizzato più da vicino un cereale dalle grandi potenzialità. Contro glicemia alta e diabete ecco un’ottima farina per mangiare pane e pasta frequentemente e senza enormi rinunce al gusto e al piacere.
Le tutele che può ricevere chi soffre di diabete e come può migliorare la prevenzione
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Quando si soffre di specifiche malattie metaboliche o si è più vulnerabili non è possibile affidare al caso la scelta dei pasti. Se le cure e gli interventi terapeutici risultano fondamentali in alcune condizioni, anche la prevenzione gioca un ruolo cruciale. Ecco perché la dieta giornaliera è diventata nel corso del tempo un fattore di grande interesse per la comunità scientifica. Una recente ricerca, che abbiamo precedentemente illustrato, ha fatto ad esempio luce su uno straordinario alimento che contrasta diabete, colesterolo e ripulisce velocemente le arterie. Di cibi ottimi alleati per la salute ce ne sono parecchi. Al riguardo, una recentissima review scientifica ha passato in rassegna numerosi studi che si concentrano su un cereale specifico dalle apprezzabili proprietà.
Contro glicemia alta e diabete ecco un’ottima farina per mangiare pane e pasta frequentemente
Si distingue per avere un indice glicemico ed altri valori più bassi di pane raffinato e riso bianco. Il cereale in questione è il miglio e le sue diverse varianti. Gli scienziati hanno raccolto i dati di tutti gli studi compiuti dal 1950 ad oggi. Nella meta-analisi sono emerse delle significative differenze tra questo cereale e altri più raffinati ed elaborati. Secondo i dati, l’indice glicemico del miglio è quasi il 40% inferiore rispetto al riso lavorato o al grano raffinato.
Alcune varianti del miglio, come il Fonio o il Coda di Volpe, hanno mostrato un indice glicemico inferiore a 55, quindi molto basso. Secondo gli esperti, ciò mostra che tale cereale può essere il 35-79% di volte più efficace nell’abbassare l’indice glicemico della dieta rispetto al gruppo controllo. Anche nel consumo a lungo termine, infatti, i ricercatori hanno registrato una riduzione dei livelli di glucosio nel sangue degna di nota. Come suggeriscono gli esperti, il miglio meno lavorato è ancora più efficace contro simili disfunzioni metaboliche. Questi dati possono fornire uno spunto per diete più ricche e varie che includano cereali a volte troppo poco conosciuti e apprezzati. Naturalmente, è sempre bene consultare il proprio medico o specialista di fiducia prima di inserire nuovi alimenti nella propria dieta.
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