Ci sono ancora tanti dubbi su come i lavoratori potranno andare in pensione nel prossimo futuro. Per quanto riguarda le pensioni anticipate e di vecchiaia, l’INPS ha fornito un importante chiarimento con la circolare del 18 febbraio. Con essa si è fatta ricognizione sui trattamenti pensionistici. Quindi, si è indicato:
- quali sono i requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici, adeguati agli incrementi della speranza di vita. Quindi, quando si accede alla pensione di vecchiaia, con il rispettivo requisito anagrafico;
- quando si accede alla pensione anticipata, con il rispettivo requisito contributivo;
- quando si ottiene la pensione anticipata per i lavoratori precoci.
Partiamo dal primo step, ossia: requisiti di accesso ai trattamenti pensionistici adeguati agli incrementi della speranza di vita. Ebbene, fino al 31 dicembre 2024 l’età per l’accesso alla pensione di vecchiaia sarà 67 anni. Tale è il requisito anagrafico per l’età pensionabile degli iscritti all’assicurazione generale obbligatoria, alle forme sostitutive ed esclusive della medesima e alla Gestione Separata.
Pensione anticipata e anticipata per precoci
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Per le pensioni anticipate, invece, i requisiti attualmente vigenti resteranno immutati fino al 2026. Sicché il requisito sarà, fino ad allora, il seguente: contributi per 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Si specifica, inoltre, che il diritto al trattamento pensionistico anticipato si perfeziona, decorsi 3 mesi dalla data di maturazione dei requisiti. Quindi, la circolare chiarificatrice dell’INPS sulle pensioni di vecchiaia, n. 28 del 18 febbraio 2022, è intervenuta in una situazione di effettivo caos legislativo. Questo perché in assenza di una riforma, oramai, le persone non sanno più quando potranno andare in pensione.
Passando al terzo punto, ossia alla pensione anticipata per i lavoratori precoci, chiariamo anzitutto chi rientra in questa categoria. Ebbene, si tratta di coloro che hanno versato 12 mesi di contributi prima del compimento del 19esimo anno di età. Anche per loro, dal 2019, il requisito per andare in pensione anticipata è: di 42 anni e 10 mesi per gli uomini e di 41 anni e 10 mesi per le donne, più i 3 mesi per la cosiddetta finestra d’attesa. Tuttavia, ci sono delle eccezioni.
Contributi per 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, questi i requisiti per la pensione secondo l’INPS. Ci sono però delle eccezioni
I predetti lavoratori possono accedere alla pensione con Quota 41, ossia con soli 41 anni di contributi (più 3 mesi). Ciò, purché rientrino in una delle seguenti 4 categorie protette:
- disoccupati, senza ammortizzatori sociali;
- lavoratori che assistono familiari di 1° e 2° grado, con disabilità grave;
- i lavoratori con grado di invalidità superiore o pari al 74%;
- lavoratori che svolgono lavori qualificati come pesanti.
Quindi, in siffatti casi, il requisito per accedere al pensionamento è: 41 anni di contributi, più 3 mesi di finestra. Ciò varrà fino al 2026.
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