Contributi INPS e debiti fiscali sempre più in compensazione F24

F24 tasse

Chi matura i crediti fiscali ha in Italia la possibilità di avvalersi della compensazione con i debiti. Ovverosia con le tasse da pagare, utilizzando il modello di pagamento unificato F24 con la trasmissione telematica.

Per esempio, un contribuente che dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi ha maturato un credito fiscale di 1.000 euro potrà richiedere quest’ultimo a rimborso. Con l’accredito su conto corrente bancario o postale. Fornendo l’IBAN.

Oppure il credito fiscale potrà anche essere sfruttato, per esempio, per la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo. Portando il credito a compensazione con le tasse da pagare. E con il credito fiscale maturato che, inoltre, si può poi portare in compensazione. In tutto o in parte.

Contributi INPS e debiti fiscali sempre più in compensazione F24

In pratica, per i contributi previdenziali da versare, e/o per le tasse da pagare, grazie alla compensazione dei crediti fiscali il modello F24 permette di mettersi in regola. Pagando complessivamente anche zero euro di imposte.

Oppure, sempre per rendere l’idea, se si devono pagare 2.000 euro di tasse, ma il contribuente ha maturato 1.000 euro di credito fiscale, allora con il modello F24 contributi INPS e debiti fiscali si potranno compensare pagando al Fisco solo 1.000 euro.

Le compensazioni fiscali crescono in doppia cifra nel primo semestre

In forza agli aiuti contro il Covid e contro i rincari, nei primi sei mesi del corrente anno in Italia le compensazioni dei crediti con i debiti fiscali sono cresciute a due cifre. L’incremento delle compensazioni è stato infatti pari a quasi il 20% rispetto ai primi sei mesi del 2021.

Precisamente, la crescita è stata del 19,7%. Con le maggiori compensazioni F24 in controvalore che sono state pari a 2,97 miliardi di euro. Tra le imposte dirette e quelle indirette, nei primi sei mesi del 2022 i contribuenti hanno compensato i crediti con i debiti fiscali per un controvalore complessivo che è stato pari a ben 18 miliardi di euro.

Dai crediti IVA a quelli INAIL, la scelta della compensazione fiscale è sempre libera

La scelta della compensazione dei crediti fiscali maturati con i debiti, come sopra accennato, è libera per quel che riguarda la relativa ripartizione. Con la possibilità, tra l’altro, di portare in compensazione non solo i crediti INPS, ma anche i crediti IVA ed i crediti INAIL. In particolare, per l’IVA si possono portare in compensazione i crediti fiscali risultanti dalle liquidazioni periodiche dell’imposta. E per l’INAIL i crediti risultanti dall’autoliquidazione dell’anno di riferimento.

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