Nel corso dell’ultimo anno il titolo Cementir ha vissuto un incubo. A fronte, infatti, di un settore di riferimento che ha guadagnato circa il 30%, le su quotazioni hanno perso oltre il 30%. Da qualche mese, però, il ribasso sembra essere arrivato al capolinea. Quindi, continua la fase di accumulazione sul titolo Cementir.
Come si vede dal grafico, infatti, da inizio marzo le quotazioni si stanno muovendo in uno strettissimo trading range i cui livelli estremi sono localizzati in area 6,42 euro – 6,85 euro.
La rottura dell’estremo inferiore del trading range potrebbe aprire le porte al raggiungimento del II obiettivo di prezzo in area 5,72 euro. La massima estensione del ribasso, invece, potrebbe andare a collocarsi in area 3,89 euro.
Al rialzo, invece, l’obiettivo più probabile passa per area 7,27 euro. A seguire, poi, l’obiettivo successivo potrebbe andare a collocarsi in area 8,5 euro. La massima estensione rialzista, invece, potrebbe collocarsi in area 9,73 euro.
La valutazione del titolo Cementir
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La debolezza di Cementir è inspiegabile dal punto di vista dei fondamentali in quanto è fortemente sottovalutato. La società gode di interessanti multipli degli utili che la rendono tra le società più economiche sul mercato. Inoltre, qualunque sia la metrica considerata il titolo risulta essere sottovalutato in termini di multipli di mercato. Infine, il titolo è valutato 0,55 volte il fatturato atteso per il 2022.
Secondo il fair value, calcolato con il metodo del discounted cash flow, il titolo risulta essere sottovalutato di oltre il 60%.
Infine, ricordiamo che l’azienda gode di una posizione finanziaria molto solida dato il livello di liquidità netta. Ad esempio, l’indice di liquidità, sia di lungo che di breve periodo, è superiore a 1. Inoltre il rapporto tra il debito totale e la capitalizzazione del titolo è di poco superiore al 25%.
Continua la fase di accumulazione sul titolo Cementir. I livelli da monitorare nelle prossime settimane
Il titolo Cementir (MIL:CEM) ha chiuso la seduta dell’1 giugno a quota 6,67 euro, in ribasso dello 0,45% rispetto alla seduta precedente.
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