Giuseppe Conte ce la sta mettendo tutta per cavarsela. In un caso e nell’altro. Cioè, sia che corra eventualmente in solitaria, sia se rimane tra le Stelle del Movimento. Tutto dipende dal 7 giugno, per quanto riguarda la decisione del Tribunale di Napoli. Ovviamente Conte spera in un rinvio. E, se così non dovesse essere, l’auspicio è che il Tribunale non si pronunci per l’annullamento dell’ultimo voto dello Statuto. Perché in tal caso, per lui, all’interno del gruppo si metterebbe male.
La tifoseria di Rieti
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Intanto per le amministrative a Rieti c’è un vero e proprio caso. Per le amministrative del 12 giugno un gruppo di attivisti grillini manda in stampa il logo «ConTe». Che poi è il nome di una Lista (presentata ufficialmente). Un gruppo in competizione dove, del Movimento, ci sono solo le 5 Stelle in alto e poi al centro il cognome «Conte». E l’intrinseco doppio significato: cioè Conte vero leader del Movimento e siamo «Con te». Secondo i maligni potrebbe essere un piccolo test dell’avvocato per sortire l’effetto. L’ex premier pubblicamente prende le distanze e si discosta dal partito.
Tra l’altro, per opportunità non gli converrebbe comportarsi diversamente. Non ancora almeno. «ConTe» e le date chiave per l’ex Premier sono il 7 giugno, poi il 12 e il 21. Dapprima per la decisione del Tribunale di Napoli il 7, poi il 12 per le amministrative. E su tale battaglia l’avvocato si starebbe spendendo molto, girando per diverse città e paesi chiamati al voto. C’è però un distinguo, perché la data del 7 lo riguarda personalmente. Il 12 e il 21 sono date importanti per il Movimento tutto.
«ConTe» e le date chiave per l’ex Premier grillino, la città di Rieti gli rende omaggio
Veniamo al 21 giugno. Pare sia la data in cui in quel del Governo si dovrà decidere per le armi in Ucraina. Di cui in verità si sta parlando ancora poco. Secondo indiscrezioni del tutto ufficiose, i grillini vorrebbero chiedere a Palazzo Chigi di non inviare più armi. E sarebbe una bella grana per Draghi, che il 23 e il 24 in quel del Consiglio Europeo dovrà portare quel che è stato deciso a Roma. Il Movimento da tempo parla della volontà di inseguire la pace adottando una policy diversa, basata cioè su una spinta alla diplomazia in luogo del rafforzamento armato. Conte però pare non abbia intenzione di aprire una crisi di Governo. Per cui, come già verificatosi nel recente passato, alla fine potrebbero sostenere il Governo sebbene con un forte pizzico sulla pancia.
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