5 settembre 2022, sarà questa la prossima data importante per capire meglio cosa potrebbe accadere alle quotazioni del petrolio. In quell’occasione l’OPEC+ discuterà dei tagli alla produzione, anche se le preoccupazioni per i limiti imposti dalla Cina al Covid 19 e la debolezza dell’economia globale hanno continuato a limitare i guadagni.
Dopo avere segnato i massimi da inizio agosto, infatti, i rialzisti hanno dovuto cedere il passo ai ribassisti che hanno spinto al ribasso le quotazioni facendo chiudere la seduta di venerdì sui minimi di giornata.
Occhio, quindi, a quanto accadrà settimana prossima. Potrebbe, infatti, avere un forte impatto per il medio/lungo termine. Qui di seguito, guidati dall’analisi grafica, diamo alcuni consigli pratici su come e dove investire sul petrolio.
I livelli chiave da monitorare sul time frame giornaliero e settimanale
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Il petrolio (prezzo in tempo reale) ha chiuso la seduta del 2 settembre a quota 86,67 dollari, in rialzo dello 0,30% rispetto alla seduta precedente. La settimana si è chiusa con un ribasso del 6,6 rispetto alla chiusura settimanale precedente.
Consigli pratici su come e dove investire sul petrolio
Dopo un’altra settimana il futuro del petrolio non si è ancora chiarito e non molto è cambiato rispetto a quanto scrivevamo settimana scorsa.
Nel breve termine lo scenario è fortemente ribassista e le ultime due sedute della settimana lo hanno confermato. Sia nel corso della seduta di giovedì che in quella di venerdì, infatti, le quotazioni hanno cercato di rompere, senza successo, la forte resistenza in area 88,34 dollari (I obiettivo di prezzo). Ecco, quindi, che il prezzo del petrolio potrebbe continuare a scendere fino all’obiettivo successivo in area 79,02 dollari (II obiettivo di prezzo. La massima estensione ribassista, invece, potrebbe collocarsi in area 70 dollari.
Qualora, invece, i rialzisti dovessero spingere il petrolio sopra 88,34 dollari in chiusura di seduta, allora potrebbe essere molto probabile un ritorno sopra i 100 dollari.
Sono ormai cinque settimane che le quotazioni del petrolio chiudono all’interno del trading range 86,20 dollari – 95,26 dollari. A questo punto è chiaro che solo una chiusura settimanale esterna a questo intervallo potrebbe spingere il petrolio verso un movimento direzionale.
Al ribasso gli obiettivi sono quelli indicati in figura. Al rialzo, invece, potrebbe essere molto probabile un ritorno in area 110 dollari.
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