Consigli di trading per investitori che non temono il rischio

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Iniziamo con un dato che permette subito di definire le condizioni al contorno quando si opera con il titolo Unicredit. Tra i principali istituti bancari è quello che ha il beta a un anno più elevato. Ricordiamo che questo parametro misura il rischio connesso a un titolo azionario. Ecco perché in questo report cerchiamo di dare consigli di trading per investitori che non temono il rischio. Senza andare troppo indietro nel tempo, ricordiamo che a partire dal 2020 in poi, per ben due volte, il titolo Unicredit ha avuto un ribasso di oltre il 50% rispetto al massimo segnato nell’anno precedente.

Consigli di trading per investitori che non temono il rischio

Il titolo Unicredit (MIL:UCG) ha chiuso la seduta del 30 agosto in rialzo dell’1,23% rispetto alla seduta precedente, a quota 9,378 euro.

Se nel medio/lungo periodo l’impostazione rialzista del titolo potrebbe essere messa a dura prova dalla chiusura della settimana in corso, sul giornaliero la situazione è molto incerta. Come si vede dal grafico, infatti, le quotazioni sono bloccate all’interno del trading range 8,959 euro – 9,454 euro. Solo la rottura di uno dei due livelli indicati potrebbe dare direzionalità alle quotazioni.

Al rialzo l’obiettivo più probabile potrebbe andare a collocarsi in area 11 euro. Al ribasso, invece, potrebbe ulteriormente rafforzarsi la proiezione ribassista (linea continua) i cui obiettivi sono quelli indicati in figura.

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La valutazione ottenuta con l’analisi fondamentale

Qualunque sia l’indicatore utilizzato, l’analisi fondamentale restituisce un titolo sottovalutato. Ad esempio, il rapporto tra prezzo e fatturato esprime una sottovalutazione di circa il 50% rispetto alla media del settore di riferimento. Il rapporto prezzo su utili, invece, è in linea con le attuali quotazioni. Sottovalutazione confermata anche dal fair value, calcolato con il discounted cash flow, che la valuta in circa il 60%.

Interessanti, poi, sono le prospettive per il rendimento del dividendo. Secondo quanto riportato su riviste specializzate, infatti, nei prossimi anni si potrebbe aggirare in area 8%. Inoltre, il giudizio medio degli analisti è comprare con un prezzo obiettivo che esprime una sottovalutazione di oltre il 50%.

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