Avvicinarsi al momento della pensione senza avere la certezza di quello che spetterà mensilmente può creare dubbi sulla possibilità di anticipare o meno. Perchè, diciamolo chiaramente, l’assegno della pensione è il reddito che ci accompagna nell’ultima parte della vita. E dovrebbe almeno garantire serenità economica per le spese necessarie. Ma non sempre è così. Numerosi sono, infatti, i pensionati italiani che si ritrovano a vivere con poco più di 500 euro al mese. Reddito che non permette di mangiare e pagare, allo stesso tempo, le spese per riscaldamento, acqua e luce.
Una vecchiaia, quindi, caratterizzata dalle rinunce e dal sacrificio. E non è così che dovrebbero essere trascorsi gli anni di “meritato riposo”. Pianificare il proprio pensionamento, quindi, diventa imprescindibile. Lavorare, magari, qualche anno in più per avere un assegno leggermente più alto. Ad esempio, con stipendio medio pensione nettamente più alta variabile in base agli anni di contributi versati.
Lo spartiacque del 1996, perchè è così importante?
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L’importo della pensione dipende anche e soprattutto dal periodo in cui il lavoratore ha versato i contributi. Per chi ha versamenti prima del 1996, infatti, è applicato il calcolo misto, parte retributivo e parte contributivo.
Per chi ha iniziato a versare, invece, dal 1996 il calcolo è interamente contributivo. Meno conveniente e senza integrazione al trattamento minimo. Questo significa che se si avrà diritto ad una pensione di 300 euro, ad esempio, il suo importo rimarrà di 300 euro. Mentre per chi ha versamenti prima del 1996 una pensione di 300 euro viene integrata al minimo. E portata, di fatto, a 525 euro (importo per il 2022).
Per chi ha iniziato a lavorare tardi, quindi, non avere contributi versati prima del 1996 potrebbe rappresentare un handicap di non poca importanza. Ma cerchiamo di capire come cambia la pensione in un caso o nell’altro.
Con stipendio medio pensione nettamente più alta per chi ha iniziato a lavorare prima dei 30 anni
Per chi oggi è vicino al pensionamento e si trova intorno ai 60 anni, aver iniziato a lavorare prima dei 30 anni significa anche aver versato contributi prima del 1996. E questo, sicuramente, gli garantirà una pensione più alta. Primo perchè gli verrà applicato il calcolo retributivo per i contributi versati prima del 1996. Ma quest’applicazione prevede il calcolo sulle ultime retribuzioni utili, ovvero quelle più recenti. Che notoriamente sono quelle più consistenti per aumenti di stipendio e scatti di anzianità. La seconda motivazione, invece, è data dal diritto all’integrazione al trattamento minimo.
Anche se, quindi, i contributi versati prima del 1996 sono su importi più bassi a determinare la quota di pensione retributiva saranno gli ultimi 5 o 10 anni di lavoro. Quelli lavorati proprio a ridosso della pensione. Per chi, invece, ha iniziato a lavorare tardi versando solo dopo il 1996 il calcolo è tutto contributivo. Una sorta di salvadanaio che restituisce, rivalutato, quanto versato nel corso della vita lavorativa. E dove un anno in cui le retribuzioni sono più basse influisce negativamente sull’importo spettante.
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