Quando si parla di pensione di invalidità civile INPS o trattamenti simili il rilascio del relativo indennizzo prende in considerazione anche il reddito. Ciò significa che, oltre ai requisiti sanitari, l’articolo 12 della Legge n. 118/1971 stabilisce anche requisiti economici. Ecco perché non tutti i soggetti possono accedervi nonostante la presenza di una determinata patologia. Esiste invece un trattamento economico che al contrario non risente della situazione patrimoniale come vediamo di seguito. Con questo problema di salute l’INPS paga subito una indennità senza limiti di reddito del beneficiario e scopriamo di seguito di cosa si tratta.
Come si stabilisce il diritto ai sussidi
Indice dei contenuti
Sono molte le persone che presentano malattie di diversa natura che compromettono in maniera più o meno marcata la vita lavorativa, sociale e interattiva. In simili circostanze, è possibile richiedere la pensione di invalidità civile per invalidi parziali che richiede un punteggio di invalidità specifico per l’acquisizione del diritto. Tale trattamento prevede dei limiti di reddito da rispettare. Tuttavia, nel conteggio non si prendono in considerazione alcune voci come abbiamo illustrato nell’articolo: “Quali redditi non fanno perdere il diritto alla pensione di invalidità INPS”. Al contrario, non occorrono limiti di reddito specifici quando si presenta all’INPS la domanda un differente sussidio.
Con questo problema di salute l’INPS paga subito una indennità senza limiti di reddito del beneficiario
Una indennità INPS che non risente di limiti di reddito è l’assegno di accompagnamento. Questa tipologia di trattamento è regolamentata dalla Legge n. 18/1980. È accessibile alle persone totalmente invalide al 100% che sono impossibilitate a deambulare senza il permanente aiuto di un accompagnatore. Oppure, si tratta di persone che non riescono a svolgere in autonomia e senza un aiuto gli atti di vita quotidiana in quanto necessitanti di un’assistenza. Oltre a non prevedere margini di reddito per la domanda, l’assegno di accompagnamento non stabilisce neanche limiti minimi o massimi di età.
Nel caso della valutazione di soggetti sotto i 18 anni o ultra sessantacinquenni, i criteri di ammissibilità si rifanno all’art. 6 del D. Lgs. 509/1988. Quest’anno l’importo dell’indennità di accompagnamento corrisponde a 522,10 euro mensili e spetta per 12 mensilità al massimo. È importante ricordare che l’assegno è esente da tassazione IRPEF, quindi non richiede l’inserimento in sede di dichiarazione dei redditi. Inoltre, essa non si concorre a formare il reddito per la richiesta di altre prestazioni di tipo sociale o assistenziale. Chi possiede i requisiti necessari, dunque, può ottenere l’indennità di accompagnamento indipendentemente dal reddito posseduto.
Approfondimento
Ecco chi può ricevere un assegno di accompagnamento INPS di 938,35 euro al mese