Sono in costante aumento i contribuenti che durante la vecchiaia devono affrontare difficoltà economiche. In molti nuclei familiari italiani si fatica ad onorare le spese di sostentamento. Già soddisfare i bisogni primari e pagare le diverse utenze domestiche rappresenta per molti anziani un traguardo da tagliare ogni mese.
A questi costi si sommano a volte anche quelli richiesti dall’assunzione di badanti e assistenti che aiutano in presenza di disagi psicomotori. Risulta problematico pertanto dover onorare questi pagamenti quando gli assegni pensionistici sono di importo modesto. In tali casi conviene informarsi per capire se vi sono possibilità di aumentare l’ammontare delle prestazioni INPS. La nostra Redazione ha già fornito indicazioni su come richiedere l’integrazione al minimo degli assegni mensili e quali contribuenti ne hanno diritto.
Per ottenere alcune prestazioni economiche aggiuntive è talvolta necessario formulare un’apposita richiesta all’Ente. Ad esempio con questo modulo alle Poste spettano 1.800 euro in più all’anno sulle pensioni basse come supplemento INPS. Va tuttavia anche ricordato che ogni anno potrebbero esserci delle scadenze da rispettare per non vedersi decurtato l’importo previdenziale.
In alcuni casi potrebbe addirittura verificarsi la sospensione del pagamento delle pensioni per 2 mesi se si consegna in ritardo la documentazione richiesta. Ma per i contribuenti che versano in condizioni di precarietà economica il Governo stanzia ammortizzatori e sussidi economici. Per ottenere tali prestazioni assistenziali ovviamente occorre rientrare in fasce reddituali particolarmente modeste.
Con questo modulo alle Poste spettano 1.800 euro in più all’anno sulle pensioni basse come supplemento INPS
Fra le misure a sostegno della vulnerabilità economica degli anziani vi è ad esempio la pensione di cittadinanza. L’INPS eroga benefici economici ai contribuenti non più in età lavorativa degli aiuti mensili. L’importo del trattamento è più alto se fanno parte del nucleo familiare più componenti.
Secondo quanto riportato nel Decreto legislativo n.4/2019 il sussidio si compone di due distinte quote. La seconda di esse spetta al beneficiario che sostiene spese di fitto o di mutuo. Nell’ipotesi di canoni di locazione da pagare il titolare della pensione di cittadinanza riceve una somma aggiuntiva di 150 euro. Su base annua potrà pertanto ricevere un importo massimo pari a 1.800 euro. Per ottenere anche questa seconda quota sulla pensione non dovrà tuttavia effettuare il pagamento dell’affitto in contanti. È necessario infatti emettere un bonifico Sepa o Postagiro e recarsi presso gli uffici postali e non già allo sportello Postmat. Bisogna quindi compilare il modulo “Ordine di bonifico Sepa-Postagiro” inserendo una serie di informazioni.
Oltre al nome del percettore della pensione e all’importo del canone occorre specificare la causale del pagamento. Effettuando il pagamento tramite questa modalità tracciabile si potrà pertanto attestare l’effettivo versamento del canone di affitto. Ciò conferirà il diritto alla percezione di 1.800 euro in aggiunta alla prima quota della pensione di cittadinanza.
Approfondimento
Anche le casalinghe possono richiedere la pensione di cittadinanza