Nel Paese con un alto tasso di disoccupazione, specie giovanile e nel Sud Italia, c’è un pezzo di economia privo di lavoratori. Strano ma vero, non si trova personale disposto a lavorare nel mondo della ristorazione.
Eppure i sondaggi e le dichiarazioni in genere tradiscono la presenza di disoccupati desiderosi di lavorare. Da più parti si punta il dito contro prestazioni sociali come il RdC, quale causa di tutti i mali. I percettori RdC, invece, lamentano offerte assurde e inaccettabili in termini di paga e/o orari. Probabilmente la verità sta nel mezzo.
Ad ogni modo l’estate 2022, e si spera solo questa, sarà ricordata come la stagione dei camerieri mancanti. Giovani e meno giovani, disoccupati con e senza titoli di studio, rigettano l’idea di questo lavoro estivo. Eppure con questo lavoro si guadagnano anche 2.000 euro mensili tra paga e mance.
Con questo lavoro si guadagnano anche 2.000 euro mensili e l’esperienza fatta pesa nel CV quanto un Master da migliaia di euro
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La faccenda è in verità molto complessa. Alcuni percettori RdC mettono sul piatto della bilancia retribuzione e ore di lavoro contro l’enorme tempo libero (peraltro d’estate!) e il sussidio garantito. Alcuni titolari di attività pensano invece di poter sfruttare il personale perché in giro c’è tanta disoccupazione.
Altrettanto critica è la situazione dei giovanissimi, che approcciano a questo lavoro con due idee molto sbagliate:
- cercare lavoro in sala (o in cucina, è lo stesso) sperando di avere la sera e/o i festivi liberi. Ci sono lavori prettamente mattutini, come quello degli agricoltori o chi lavora in ufficio aperto al pubblico. Altre attività sono per lo più serali o comunque concentrate nei periodi festivi;
- il secondo riguarda la paga. Presentarsi con un diploma in tasca ma partendo da zero non è sufficiente per avere certi stipendi. La formazione a scuola è un semplice condizione di partenza, tutto qui. Fermo restando che di norma si è pagati per quello che si è in grado di produrre, non per la quantità di titoli posseduti. Ecco perché Ronaldo, Messi e Lukaku guadagnano molto più di un cameriere o di un laureato con uno o più Master.
Il Master da migliaia di euro in comunicazione e l’impiego tra i tavoli
A proposito di Master, va detto che la mansione del cameriere è una formidabile palestra di vita. Questa professione permette di stare full time a contatto con il pubblico, spesso sconosciuto.
Al cameriere non viene chiesto solo di apparecchiare, servire e sparecchiare i tavoli. Quanto, invece, di entrare in (relativa) empatia con il cliente, di comprendere al volo le sue esigenze e di servirlo in breve tempo e nel migliore dei modi. È una sorta di Master in comunicazione vivente, operativo, fatto sul campo e non di libri. Offre la possibilità di confrontarsi con clienti gentili e arroganti, estroversi e introversi, gente affabile e maleducati. Il tutto gestendo le situazioni nel giro di secondi o pochissimi minuti.
Inoltre, nella misura in cui ne orienta il menù del cliente si trasforma in un abile venditore per conto del ristoratore. Senza considerare il fatto che spesso le mance finali sono spesso condizionate dal grado di soddisfazione ricevuta dal cliente.
Paga più mance variano da caso a caso, ma una figura esperta e/o volenterosa in una località turistica può guadagnare fino a 2mila euro al mese. Non è male se si considera che la stagione dura 3-4 mesi e che quindi non stravolge i piani di lungo termine di una persona. Oltre all’immenso carico di formazione in relazioni umane che ha poco da invidiare ai percorsi accademici.
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