Tantissime famiglie hanno a che fare con problemi di separazione e divorzio. Nel momento in cui ci si separa, le condizioni reddituali precedenti vengono inevitabilmente influenzate. Poi c’è da fare i conti con le decisioni del Giudice sugli alimenti, il mantenimento, l’assegnazione della casa coniugale e così via dicendo. Tutti fattori che determinano l’ingresso o la fuoriuscita della famiglia dai limiti della povertà che possono determinare l’accesso o l’uscita da prestazioni assistenziali e agevolazioni. Non è raro che un coniuge dopo il divorzio sia costretto a chiedere aiuto allo Stato, magari chiedendo il reddito di cittadinanza.
Cosa accade all’ISEE di una famiglia che si separa
Indice dei contenuti
Come tutti sanno l’ISEE è l’indicatore della situazione economica di una famiglia che serve per l’accesso alle più svariate prestazioni assistenziali e agevolazioni che lo Stato e le Regioni prevedono. L’ISEE è sempre collegato alla famiglia anagrafica del richiedente. Devono essere inseriti redditi, patrimoni e possedimenti di tutti i componenti del nucleo familiare della famiglia. Salvo rari casi, una famiglia non può avere due ISEE diversi, soprattutto quando si parla di due coniugi. Addirittura per alcune agevolazioni per i figli minorenni, anche il coniuge separato viene attratto nel cosiddetto ISEE minorenni dei figli. In assenza di figli però i due coniugi che si separano hanno il diritto a chiedere due ISEE separati.
Con questo ISEE 500 euro al mese a moglie o marito dopo divorzio e separazione
L’ISEE dura un anno e in genere è prodotto a gennaio dell’anno di riferimento e vale fino al 31 dicembre dello stesso anno. Redditi e patrimonio da inserire sono quelli dei due anni precedenti e quindi per l’ISEE 2022 servono redditi e patrimoni del 2020. Inevitabile che ci siano delle problematiche nel momento in cui nel corso del 2022 due coniugi arrivano al divorzio. In questo caso per entrambi l’ISEE in corso di validità è quello della famiglia unita che adesso non c’è più. Una situazione che porta per esempio entrambi i coniugi divorziati a non poter richiedere il reddito di cittadinanza. E se uno dei coniugi necessita di ottenere il sussidio da 500 euro al mese per poter andare avanti alla luce del cambio di situazione economica dopo il divorzio, il problema è ancora più grave.
La soluzione
La normativa però dà una scappatoia ad una situazione di questo genere. Infatti nulla vieta ai coniugi divorziati, di cambiare l’ISEE in corso di validità. Anche se il riferimento è il 2020, per quanto riguarda il reddito e il patrimonio c’è una possibilità da utilizzare per poter rendere il proprio ISEE più vicino alla reale situazione del nucleo familiare. Si chiama ISEE corrente, una versione che consente, in caso di variazioni significative al reddito e al patrimonio di una famiglia, di avere un indicatore più basso e utile magari all’accesso a Bonus e sussidi. Con questo ISEE 500 euro al mese di reddito di cittadinanza senza casa in affitto possono diventare realtà.
Lettura consigliata
ISEE precompilato ancora più facile con lo SPID dei familiari