Quando si soffre di una menomazione fisica e/o psichica non sempre si è in grado di svolgere tutte le mansioni quotidiane senza l’aiuto altrui. Anzi spesso capita di dover affidarsi alle cure di assistenti a domicilio o di parenti che offrono sostegno quotidianamente. Sia il portatore di handicap che il familiare che lo assiste ricevono tuttavia alcuni benefici e agevolazioni che rendono meno gravosa la condizione di disabilità.
Oltre a ciò anche sussidi economici dal momento che con Legge 104 spettano assegni da 750 anche a familiari con redditi oltre 30.000 presentando domanda. Del resto è fondamentale conoscere nel dettaglio le misure assistenziali e finanziarie che il nostro Governo dispensa ai portatori di handicap. Conoscendo bene i propri diritti si evita così di perdere alcuni vantaggi e facilitazioni che riguardano la possibilità di assentarsi dal lavoro senza perdere denaro.
Ricordiamo a tal fine che familiari e titolari di Legge 104 hanno sempre diritto a questi 3 assegni in busta paga. Pertanto il datore che nega il riconoscimento di alcune retribuzioni commette un illecito e tocca al dipendente difendersi dall’eventuale abuso di potere. Ciò nonostante in alcuni casi con la Legge 104 le assenze dal lavoro penalizzano queste voci in busta paga quindi gli importi spettanti diminuiscono. Ma a prescindere dal rischio di subire tagli sugli stipendi si possono comunque richiedere giorni di congedo per provvedere ai bisogni speciali legati alla disabilità. E inoltre con queste patologie la Legge 104 si ottiene con semplice certificato medico senza visita della Commissione INPS. Di conseguenza non è necessario recarsi di persona o accompagnare il parente con handicap nelle sedi legali perché i medici legali certifichino la condizione invalidante.
Con queste patologie la Legge 104 si ottiene con semplice certificato medico senza visita della Commissione INPS
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Per poter beneficiare delle tutele e delle facilitazioni fiscali oltre che professionali della Legge 104 è necessario sottoporsi ad accertamento sanitario. Stando al Decreto legislativo 289/2002 esiste però un’eccezione a tale procedura per i soggetti che presentano una specifica disabilità intellettiva. E la circolare n. 128/2003 dell’INPS ribadisce che anche il medico di base può dichiarare la condizione di gravità per i soggetti con sindrome di Down.
In sostanza oltre alla Commissione INPS delle aziende sanitarie locali, gli stessi medici curanti possono certificare la condizione di handicap nei pazienti con sindrome di Down. Inoltre la normativa vigente prevede per tali soggetti l’esonero totale da successive visite e accertamenti sanitari. Ciò tuttavia è possibile solo nella misura in cui il medico di base inoltri insieme alla certificazione anche l’indicazione del “carotipo” del richiedente.