Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la prima causa di decesso tra la popolazione nonostante i suoi tanti fattori di rischio siano modificabili. In particolare si stima che esse siano responsabili del 34,8% di tutti i decessi. Secondo i dati ISTAT riferiti anche dal Ministero della Salute la cardiopatia ischemica è responsabile del 9,9% di tutte le morti. Proprio perché rappresentano le principali cause di mortalità, morbosità e invalidità il nostro legislatore ha previsto per chi ne soffre di ottenere l’assegno d’invalidità dall’INPS.
Per ottenere l’assegno d’invalidità, pari a circa 290 euro mensili, è necessario presentare domanda all’INPS per ottenerne il riconoscimento del proprio stato invalidante. Quest’ultimo sarà effettuato da una Commissione medica INPS che in apposito verbale ne stabilirà la percentuale. A seconda del grado di percentuale riconosciuta si potrà avere diritto a diverse agevolazioni. Ad esempio con un’invalidità pari o superiore al 74% si avrà diritto all’assegno di 290 euro al mese.
Come si effettua la valutazione
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L’INPS nelle sue Linee guida fissa i criteri per la valutazione dei deficit funzionali dell’apparato cardiocircolatorio. In particolare la gravità della cardiopatia si valuta in base al quadro anatomico, alla prognosi e ai risultati della terapia. Per valutarne la severità si fa riferimento ai seguenti parametri:
- funzione di pompa;
- riserva coronarica;
- funzione valvolare;
- ritmo cardiaco.
Inoltre l’INPS stabilisce a seconda della patologia e della gravità le percentuali di invalidità da applicarsi al caso specifico. Inoltre con un’invalidità al 100% e l’incapacità di compiere gli atti della vita quotidiana l’INPS potrà riconoscere anche l’indennità d’accompagnamento di circa 525 euro mensili.
Con queste patologie cardiache si può ottenere un assegno mensile di 290 euro
Per chi soffre di aritmie e di ipertensione arteriosa può avere diritto all’invalidità. Le aritmie cardiache sono un’alterazione del normale ritmo cardiaco a causa delle quali il battito risulta irregolare. Ovvero con aumento, diminuzione o assoluta irregolarità rispetto alla velocità normale. Secondo le linee guida dell’INPS per chi soffre di aritmie gravi la percentuale di invalidità oscilla tra il 71 e l’80%. Mentre in ipotesi di aritmie gravissime la percentuale di invalidità è tra l’81% e il 100%. Anche chi soffre di pressione arteriosa persistente può avere diritto all’invalidità.
In particolare qualora si soffra di cardiopatia ipertensiva con impegno cardiaco di grado severo si può ottenere una percentuale d’invalidità tra il 71% e l’80%. Qualora si tratti di cardiopatia ipertensiva scompensata si può ottenere invece un’invalidità tra l’81 % e il 100%. Pertanto con queste patologie cardiache si può chiedere il riconoscimento dell’invalidità presentando domanda all’INPS, previa acquisizione del certificato del medico curante attestante la patologia sofferta. L’INPS convocherà poi a visita innanzi ad una Commissione medica il richiedente all’esito della quale redigerà un verbale con la percentuale d’invalidità riconosciuta. In caso di diniego, ci si potrà rivolgere all’autorità giudiziaria.
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