In questo articolo analizzeremo le prospettive previdenziali di chi andrà in pensione dal 2023 in avanti. Il Governo Conte ha agevolato molti lavoratori ad andare in pensione, addirittura con soli 5 anni di contributi. Abbiamo riportato qui recentemente un approfondimento in merito. Dopo un triennio caratterizzato da un allentamento dei requisiti minimi per il pensionamento, dal 2023 le cose cambieranno. Cerchiamo quindi di rispondere alla domanda: con quanti anni di contributi andremo in pensione dal 2023?
Addio Quota 100
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Le novità introdotte dalla precedente maggioranza sono una temporanea alternativa alla Legge Fornero. Dal 2023 Quota 100, Opzione Donna e l’Ape sociale non saranno più in vigore, salvo interventi del Governo. La Ragioneria Generale dello Stato ha raccomandato di ripristinare il meccanismo che collega i requisiti per il pensionamento con l’aspettativa media di vita. Pensioni di vecchiaia e pensioni anticipate resteranno ferme agli attuali criteri sino al 2023. L’eta pensionabile, da quell’anno, riprenderà a salire proporzionalmente alla durata media della vita nel nostro Paese. Probabilmente i nuovi criteri innalzeranno l’età pensionabile di circa tre anni nel prossimo ventennio.
Con quanti anni di contributi andremo in pensione dal 2023?
Ogni due anni, secondo la Legge Fornero, si calcola un aumento dell’età pensionabile. Dal 2025 la pensione di vecchiaia scatterà al compimento di 67 anni e 6 mesi con almeno 20 anni di contributi. Possiamo stimare un allungamento del periodo lavorativo di circa 3 mesi ogni biennio successivo al 2025. Sono però calcoli ipotetici. I futuri Governi interverranno per allineare l’età pensionabile con i cambiamenti socio-economici. Ipotizziamo ora l’importo della pensione di chi abbia maturato una contribuzione media.
Pensiamo ad un lavoratore nato nel 1955 con una retribuzione annua crescente da 15.000 a 22.000 Euro. All’età di 67 anni e 6 mesi percepirà 500 Euro di pensione per 14 mensilità. Insomma, è impossibile rispondere con certezza alla domanda: con quanti anni di contributi andremo in pensione dal 2023? Raccomandiamo però una pensione integrativa. Il sistema contributivo ha reso i futuri assegni pensionistici distanti dal reddito percepito durante gli anni di lavoro.