Il diritto alla pensione di invalidità viene riconosciuto dal Governo italiano ai soggetti che presentano una percentuale più o meno significativa di handicap.
Dal momento che i limiti alle potenzialità fisiche, psichiche e sensoriali variano da un individuo all’altro, occorre anzitutto individuare l’entità della disabilità.
Ciò perché proprio in relazione alla gravità del disagio psicofisico, lo Stato provvede a fornire aiuto, sostegno e agevolazioni in misura proporzionale. Quanto più l’invalidità va ad inficiare il normale svolgimento delle attività quotidiane, tanto più consistente sarà il contributo governativo.
L’invalidità civile
Indice dei contenuti
Nelle definizione di invalido civile rientrano “tutti i cittadini affetti da minorazioni congenite o acquisite, anche a carattere progressivo, compresi gli irregolari psichici per oligofrenie di carattere organico o dismetabolico”. Stando a quanto contemplato nell’art. 2, comma 2 della Legge n. 118 del 30/3/1971 sono da considerarsi invalidi anche chi ha deficit mentali.
Ovvero i soggetti con deficienze cognitive che derivano da anomalie della sfera funzionale e sensoriale che denunciano una comprovata difficoltà nello svolgimento dell’attività lavorativa. Chi è affetto da menomazioni riceve servizi assistenziali e deve sapere con quale percentuale di invalidità si ha diritto alla pensione.
Con quale percentuale di invalidità si ha diritto alla pensione?
Lo Stato italiano garantisce assistenza e sostegno economico ai cittadini che a causa di minorazioni psicofisiche hanno difficoltà a provvedere al proprio sostentamento. Per avere accesso al trattamento pensionistico occorre presentare un’invalidità minima del 33%, al di sotto di tale soglia si è esclusi dal beneficio.
I sussidi e le agevolazioni che l’Inps eroga sono precedute da puntuali verifiche tese a certificare l’effettivo stato di bisogno in cui versa l’aspirante pensionato. La percentuale di invalidità può essere del 33%, del 45%, del 51%, del 60%, del 66%, del 74%, del 75%, dell’80 o del 100%. A titolo esemplificativo, si consideri che per le percentuali di invalidità più basse vengono corrisposte gratuitamente protesi e ausili medici. Con una percentuale di invalidità pari al 74% invece si ha diritto ad un assegno, mentre con percentuale al 100% la pensione di inabilità.