Per il ritiro dal lavoro ci sono alcune misure di pensionamento anticipato che andranno a scadenza alla fine del corrente anno. E, nello stesso tempo, non si sa se queste misure saranno prorogate. Oppure magari saranno rese strutturali.
Tra queste misure c’è l’Opzione Donna che, prorogata per il 2022, permette alle lavoratrici di decidere se sfruttare o meno uno scivolo pensionistico che è molto vantaggioso. Specie per quel che riguarda il requisito anagrafico richiesto.
L’età pensionabile anticipata con la misura Opzione Donna, infatti, si posiziona al di sotto dei 60 anni di età. Precisamente, a 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti ed a 59 anni di età per le lavoratrici autonome. Con il requisito contributivo che in entrambi i casi si posiziona a 35 anni.
Con Opzione Donna la pensione per ora è sicura solo per pochi mesi
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Per la misura di pensionamento anticipato Opzione Donna 2022, pur tuttavia, non è tutto oro quel che luccica. In quanto ci sono in ogni caso dei paletti da rispettare. Sia per quel che riguarda la maturazione dei requisiti, sia per il tempo che intercorre tra la maturazione dei requisiti stessi e l’accesso reale alla pensione con il pagamento del primo assegno.
Nel dettaglio, con Opzione Donna la pensione anticipata è accessibile nel 2022 a patto di aver maturato i due requisiti, anagrafico e contributivo, entro e non oltre il 31 dicembre del 2021. In più, per l’accesso alla pensione anticipata con questa misura ci sono le finestre di decorrenza. Con un’attesa che è di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti. E è pari a ben 18 mesi, invece, per le lavoratrici autonome.
Per il pensionamento anticipato delle lavoratrici la decisione spetterà al nuovo Governo
Sulla misura di pensionamento anticipato Opzione Donna spetterà al prossimo Governo italiano, quello che nascerà dopo le elezioni politiche di settembre, decidere cosa fare. Ovverosia se non rinnovare la misura, oppure disporre la proroga di un altro anno rendendola così valida anche per il 2023. Così come in passato si è parlato più volte di rendere l’Opzione Donna una misura di pensionamento anticipato strutturale, ma poi in concreto non è successo mai nulla.
Ed il tutto fermo restando che, rispetto a misure di pensionamento anticipato come l’Ape Sociale e la Quota 102, Opzione Donna resta uno scivolo pensionistico decisamente più vantaggioso. In quanto con l’Ape Sociale servono 63 anni di età. Mentre per l’esercizio della Quota 102 servono addirittura 64 anni di età. Con ben 38 anni di anzianità contributiva.
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