Qualche giorno fa, Henry Kissinger, storico consigliere di molte amministrazioni statunitense, prima delle quali l’amministrazione Ford oltre a quella di Nixon, aveva anticipato una notizia che non faceva presagire nulla di buono. Secondo il diplomatico, infatti, l’Occidente sembrava volersi avviare verso uno scontro con la Russia e la Cina. Un alleanza, quella fra le due Nazioni, che in queste settimane sta conoscendo un ritorno di fiamma. La strategia sembra percorrere due strade. La prima diplomatica, la seconda militare. Infatti anche con l’esercito si rafforza l’amicizia tra i due protagonisti, in particolar modo, dopo le recenti dichiarazioni del Governo asiatico che ha ringraziato la Russia per l’appoggio alle critiche verso la recente visita della speaker statunitense Nancy Pelosi a Taiwan.
Anche per questo motivo la Cina invierà presto, la data fissata è quella del 30 agosto, diverse truppe in Russia per alcune esercitazioni.
Con l’esercito si rafforza l’amicizia tra Pechino e Mosca
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Non è la prima volta che ciò accade. L’ultima risale a non più di quattro anni fa. A preoccupare, però, sono sia la tempistica che i partecipanti. Solo pochi giorni fa Pechino ha concluso le esercitazioni (più lunghe del previsto) a largo di Taiwan mentre Mosca è ancora impegnata in Ucraina. Per di più, alle esercitazioni Vostok del 30 agosto, parteciperanno anche India, Bielorussia e Tagikistan. Vista la forte alleanza che lega Mosca con Minsk, non sorprende la presenza di truppe bielorusse. Ma a inquietare è quella di truppe indiane.
Il ruolo di Nuova Delhi
Il subcontinente, infatti, è da tempo una sorta di ago della bilancia per la diplomazia internazionale, soprattutto in occasione della guerra in Ucraina. In questi giorni, poi, ha festeggiato i 75 anni della sua indipendenza. Alla mezzanotte del 14 agosto 1947, infatti, quella che allora era una tra le più importanti colonie dell’Impero britannico diventava una Nazione. Anzi, per la precisione quella sera nacquero due Nazioni: India e Pakistan, la seconda a maggioranza islamica, la prima induista.
Da allora l’India è cresciuta in maniera esponenziale e, come sempre accade in questi casi, è diventata anche territorio di contrasti sociali ed economici. Innegabile anche il fatto che, proprio per le sue tante potenzialità economiche, appunti, abbia attirato l’attenzione, tra gli altri, anche di Mosca. Non solo perché membro dei BRICS, l’alleanza tra Cina, Russia, Brasile, Sudafrica e, appunto, India. Il 6 dicembre dello scorso anno, Vladimir Putin ha siglato una serie di accordi commerciali e industriali, proprio tra la Russia e l’India. Il settore maggiormente coinvolto sembrerebbe essere quello degli armamenti e delle tecnologie legate alla difesa.
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