Con Legge 104 e l’accompagnamento si può continuare a guidare l’auto

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Il nostro sistema legislativo prevede diverse forme di tutela per le persone che soffrono di patologie che impediscono il normale svolgimento delle attività quotidiane. Con la Legge 104/92 si riconoscono diversi benefici di carattere fiscale e in ambito lavorativo come la possibilità di ottenere permessi e congedo. Tra i benefici più noti previsti dalla Legge 104 ritroviamo sicuramente quello riguardante il settore auto. Infatti è riconosciuta ai titolari di Legge 104 e ai loro familiari la possibilità di acquistare l’auto fruendo dell’IVA agevolata al 4%.

Nonché le esenzioni dal bollo, dalla tassa di proprietà, il contrassegno disabili ecc. Allo stesso tempo coloro che sono riconosciuti invalidi al 100% e hanno difficoltà a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana possono ottenere l’accompagnamento. Ovvero, un assegno mensile di circa 525 euro. Tuttavia molti si chiedono se con il riconoscimento dell’invalidità, dei benefici della predetta Legge e con l’indennità di accompagnamento si possa continuare a guidare.

Con Legge 104 e l’accompagnamento si può continuare a guidare ma sono necessarie delle valutazioni

Avere il riconoscimento dell’invalidità o dell’accompagnamento non vuol dire rinunciare alla vita sociale. Tali riconoscimenti sono finalizzati a migliorare la qualità della vita di chi soffre di una determinata patologia e non a mettere fine alle proprie abitudini. Pertanto il riconoscimento dell’invalidità al 100% non comporta un divieto generale di guidare. Ma sarà necessario valutare caso per caso tenendo conto se la capacità di guidare possa costituire un pericolo per se stessi e gli altri. A seconda della patologia invalidante si valuterà la possibilità di mettersi o meno alla guida dell’auto.

Ciò vale in linea generale anche per chi percepisce l’assegno di accompagnamento. Tale indennità è riconosciuta qualora il richiedente con un’invalidità al 100% dimostri di essere impossibilitato a compiere autonomamente gli atti della vita quotidiana. O, in alternativa di essere impossibilitato a deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore. Ad esempio a chi soffre di diabete spettano in questi casi 525 euro oltre a prescindere dal reddito. Anche questi requisiti non precludono la possibilità di guidare. Non è infatti ravvisabile un’incompatibilità assoluta tra indennità di accompagnamento e titolarità di una patente speciale. Anche in questo caso dovrà valutarsi la patologia e l’unico discrimine sarà la guida in condizioni di sicurezza per se stessi e per i terzi. Pertanto la patente di guida potrà essere concessa o rinnovata previa valutazione da parte della commissione medica locale.

Come avviene il rinnovo o il rilascio della patente in questi casi

Come detto sopra avere un’invalidità al 100% o anche l’indennità di accompagnamento non implica alcun divieto alla guida. Ciò che dovrà valutarsi è il tipo di patologia o condizione che ha originato tali benefici. Non saranno i riconoscimenti di questi 2 benefici a precludere la possibilità di guidare, ma lo sarà la patologia. Pertanto quando si presenta la domanda d’invalidità, la Commissione medica valuterà se ci sono o meno i presupposti per chiedere l’idoneità alla guida. Conseguentemente segnalerà il caso ad una Commissione medica locale che valuterà se ci sono o meno i requisiti per guidare. Una volta ottenuta la patente speciale, per il rinnovo basterà rivolgersi al medico senza passare più per la Commissione. Pertanto con Legge 104 e l’accompagnamento si potrà ancora guidare qualora la patologia non comprometta la capacità di stare alla guida in sicurezza.

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