Molta indecisione nella scelta della misura che dovrebbe prendere il posto dell’attuale Quota 102. Dopo l’annuncio della Ministra Calderone di un rinnovo dell’APE sociale e dell’Opzione donna, restano mille incertezze. Per chi vuole uscire dal mondo del lavoro il prossimo anno, infatti, l’unica certezza che resta è, oltre a quella delle proroghe, la Legge Fornero. Qualche nodo si scioglierà a breve con la presentazione della Legge di Bilancio in cui il Governo dovrà palesare la propria decisione al riguardo. Ma per ora è tutto un rincorrersi di numeri dove la costante sembrano essere i 41 anni di contributi ed i 61 anni di età. La promessa sembra, però, essere quella che con la riforma pensioni incredibili possibilità di uscita saranno offerte ai lavoratori. Ma andiamo a vedere di cosa si discute.
Flessibilità, coperture e quote
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La parola d’ordine in ogni caso deve essere sostenibilità. Una delle ipotesi più gettonate sembra essere quella di lasciare ancora per un anno l’attuale Quota 102 e di affiancarla con una sorta di Quota 41 per tutti con uscita fissata a minimo 61 anni. Un 61+41 che, a sua volta, restituisce un’altra Quota 102.
Una sorta di compromesso con la Lega che vorrebbe la Quota 41 per tutti secca, ma che si accontenta venga realizzata entro fine legislatura. In questo caso i costi sarebbero abbastanza alti per le casse dello Stato.
Con la riforma pensioni incredibili possibilità di uscita, spunta la Quota 104
Un’altra ipotesi è quella di una Quota 41 con età anagrafica limite di 63 anni. Ovvero una sorta di Quota 104 che costerebbe decisamente meno, ma non piace ai sindacati. Le parti sociali, infatti, continuano a chiedere o la Quota 41 secca o l’uscita a 62 anni di età.
Ma c’è anche chi propone la Quota 103, una via di mezzo sia come costi sia come età. Come anni di contributi potrebbe piacere ai sindacati. La strada sarebbe quella di uscire con 41 anni di contributi, ma solo dai 62 anni, e questo rispecchierebbe entrambi i requisiti richiesti dalle parti sociali.
Le varianti flessibili delle quote
C’è anche chi propone varianti flessibili della Quota 103 e della Quota 102. Per la 103 si parlerebbe di partire da un’età minima di 61 anni, che però richiederebbe 42 anni di contributi. Sempre con il meccanismo del raggiungimento del numero 103 sommando età e contributi.
Per quanto riguarda, invece, la Quota 102 flessibile, si parla di due diversi scaglioni di uscita:
- 61 anni di età con 41 anni di contributi;
- 62 anni di età con 42 anni di contributi.
E poi, in ultimo, resterebbe la doppia Quota 102:
- quella attuale, che richiede 38 anni di contributi con 64 anni di età;
- quella nuova, che la affiancherebbe con 61 anni di età e 41 anni di contributi.
Le varianti sono tante e le possibilità di uscita anche, bisogna solo capire quale tra queste misure sarà scelta dal Governo ed inserita nella Legge di Bilancio del prossimo anno.