Il Nord Africa, così come il Medio Oriente, hanno sempre rappresentato un punto cruciale nella Storia del Mediterraneo. Con la crisi degli energetici, realtà già intravista in passato, è facile rivedere un nuovo assetto delle alleanze.
Soprattutto nel caso in cui, alla base di questa crisi, c’è anche una revisione di quelli che erano gli equilibri che hanno dettato legge ormai da oltre 70 anni. Complici le tensioni internazionali attualmente presenti, la Russia ha già annunciato un primo taglio delle forniture alla Germania. Taglio che dovrebbe avvenire dall11 al 21 luglio. Ufficialmente la ragione sarebbero delle riparazioni all’impianto ma, hanno fatto notare molti addetti ai lavori, queste riparazioni, ultimamente, sembrano essere curiosamente numerose.
Anche per questo motivo con la crisi energetica ritornano protagonisti che precedentemente erano stati messi ai margini dei grandi scenari geopolitici. Uno tra questi è, ad esempio l’Algeria. Nel recente passato, le grandi primavere arabe registrate proprio nella fascia del Nord Africa, avevano portato una ventata di speranza, trasformatasi però in caos. Ora, invece, le possibilità che si aprono per le Nazioni che affacciano sul Mediterraneo, potrebbero essere l’occasione per una svolta. Tante le incognite all’orizzonte, in particolare nel momento in cui la volontà dei Paesi direttamente coinvolti è quella di rivedere i patti.
Con la crisi energetica ritornano protagonisti finora ai margini dalla scena internazionale
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Come sta accadendo proprio con l’Algeria, sul tavolo c’è la richiesta di aumentare i prezzi del gas fornito all’Unione Europea. Un cambio di rotta che, però, non riguarda l’Italia. Almeno per il momento. Infatti i contratti sottoscritti con ENI permetteranno di avere garantite le condizioni economiche presenti allo lo status quo, almeno fino al 2027. Diversa la storia, invece, per gli altri partner commerciali con i quali Sonatrach, la compagnia statale algerina, dovrà rivedere le clausole contrattuali. Ovviamente una revisione che tenderà all’aumento
Intanto, almeno per il momento, l’Algeria sta guadagnando e non poco dalla contesa energetica mondiale. Basti pensare che le entrate statali derivanti dalla vendita di gas sono aumentate, su questo fronte, del 70%.
Sul fronte del conflitto tra Russia ed Ucraina, sembra probabile anche un’entrata in scena della Bielorussia al fianco di Mosca. Sebbene per il momento si tratti solo di voci ovviamente non confermate, è innegabile che Minsk non abbia mai nascosto il suo appoggio incondizionato per Mosca.
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