Che i disabili siano uno spaccato della società in oggettiva difficoltà, lo sanno tutti. Un invalido perde la capacità di lavorare in misura più o meno maggiore in base alla gravità della sua salute. Ed un soggetto che non può lavorare come dovrebbe, perde la sua capacità reddituale. In altri termini, alle precaria me e difficili condizioni di salute, si collegano altrettanto precarie e difficili situazioni reddituali. Esistono però misure e strumenti che pur se criticati, servono come sostegno per queste persone.
Con invalidità e riduzione della capacità lavorativa, ma con assegno sotto 524,35 euro c’è la maggiorazione che aiuta a prendere di più senza Legge 104 o 100% di disabilità
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L’INPS per chi ha problemi legati alla disabilità ha una misura assai particolare che si chiama assegno ordinario di invalidità INPS. Una indennità che l’INPS riconosce ai lavoratori che hanno una riduzione della capacità lavorativa pari ad almeno 2/3. Lavoratori che proprio alla luce di questa inabilità, non possono più svolgere le solite attività lavorative.
L’assegno ordinario di invalidità è destinato sia ai lavoratori dipendenti che ai lavoratori autonomi. In pratica, per tutti gli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria dell’INPS, nonché alla Gestione Separata e ad alcuni altri fondi che fanno capo all’AGO. Dal punto di vista del calcolo della pensione spettante, il sistema è identico a quello di qualsiasi altra misura erogata dall’INPS, quindi con il sistema misto, contributivo o retributivo.
Aumentare l’importo dell’assegno di invalidità civile è possibile
L’assegno ordinario di invalidità civile è disciplinato dalla Legge 222 del lontano 1984. La prestazione è appannaggio di lavoratori che hanno almeno 5 anni di contribuzione versata di cui 3 anni devono ricadere negli ultimi 5 prima della domanda di assegno. La categoria di questa misura è la IO, che è acronimo di invalidità ordinaria. Con invalidità e riduzione della capacità lavorativa si ha diritto a questo assegno. Se dopo il calcolo dell’assegno, questo esce fuori in misura inferiore al trattamento minimo INPS. Per prestazioni liquidate alla data di decorrenza in misura inferiore a 524,35 euro al mese, il beneficiario ha diritto all’integrazione al trattamento minimo.
L’assegno di invalidità viene integrato con una somma aggiuntiva che dovrebbe portarlo a pareggiare l’assegno sociale che per l’anno 2022 è pari a 468,11 euro al mese. Occorre però rispettare un determinato parametro reddituale. Infatti per il singolo la soglia non deve essere superiore a 12.170,86 euro annui, mentre in cumulo con il reddito del coniuge 18.256,29 euro. E queste componenti reddituali vanno calcolate sommando tutti i redditi del richiedente e dell’eventuale coniuge. Escluso dal calcolo solo il reddito della casa di abitazione e della relativa pertinenza.
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