Nel centrosinistra, alle prossime elezioni politiche di settembre, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle non hanno trovato l’accordo per correre insieme. Precisamente, il Movimento 5 Stelle correrà da solo, mentre il PD ha stretto un patto di Governo con Più Europa, nel quale in un primo momento c’era pure Azione. Ma poi il leader di Azione, Carlo Calenda, prima ha deciso di rompere il patto dopo pochi giorni, e poi ha creato il cosiddetto terzo polo con Italia Viva, il partito che è guidato dall’ex premier Matteo Renzi.
In altre parole, il centrosinistra rispetto al centrodestra è diviso. Con il PD e con Più Europa che, a loro volta, hanno stretto un patto non di Governo ma elettorale con i Verdi e con la Sinistra italiana. Al fine di arginare la possibile ascesa del centrodestra che, ad oggi, resta col vento in poppa per vincere le prossime elezioni politiche di settembre, stando ai sondaggi.
Con il salario minimo legale sarà addio al lavoro povero?
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Pur tuttavia, anche se il PD e il Movimento 5 Stelle correranno divisi, nel programma ci sono alcuni punti in comune. Tra questi spicca l’introduzione del salario minimo. Con il Movimento 5 Stelle che, per dire addio al lavoro povero, propone una paga minima oraria che è pari a 9 euro.
Il Partito Democratico, riguardo all’addio al lavoro povero con il salario minimo legale, non è molto distante dalle posizioni del Movimento 5 Stelle. Definendo la misura, nel proprio programma, come integrazione pubblica alla retribuzione. Ma in sostanza, al di là delle definizioni, si tratta della stessa cosa.
Quali sono i cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico
Oltre al reddito di cittadinanza, il salario minimo è entrato già da tempo tra i cavalli di battaglia del Movimento 5 Stelle. Partito che, inoltre, nel proprio programma elettorale ha le idee chiare pure su altre due misure. Ovverosia, per la conferma e per il rilancio del Superbonus e pure per il ripristino del cashback. Una misura che, per incentivare i pagamenti non cash con strumenti tracciabili, è stata poi sospesa dal Governo Draghi.
Il PD, invece, oltre al salario minimo, anche se definito diversamente, nel programma elettorale ha inserito pure una mensilità in più per i lavoratori in busta paga. Contro i rincari. Nonché, tutta una serie di misure legate al rispetto dei diritti civili, dalla riproposizione del ddl Zan al rafforzamento della parità di genere. Anche attraverso l’istituzione del matrimonio egualitario.
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