Con i figli sotto questa età si può lavorare ancora da casa in smart working fino al 31 luglio

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Il 18 maggio il Senato ha approvato in via definitiva la conversione in legge del cosiddetto Decreto Riaperture. Questo decreto riguarda il superamento di alcune misure di emergenza messe in atto dal Governo per contrastare la pandemia. La legge si occupa delle mascherine sui luoghi di lavoro, del Green Pass, ma anche e soprattutto della proroga dello smart working. In questa legge ci sono importanti novità per i lavoratori che hanno sfruttato il lavoro agile fino a questo momento.

Due anni di pandemia hanno modificato in modo sostanziale il modo di lavorare di milioni di lavoratori. Per mesi le restrizioni hanno imposto a chi poteva il lavoro da casa. Molti hanno accolto bene la novità del cosiddetto lavoro agile, lo smart working, altri lo hanno avversato. Con il graduale ritorno alla normalità molte aziende hanno mantenuto solo parzialmente la possibilità del lavoro agile, altre lo hanno cancellato.

Con i figli sotto questa età si può lavorare ancora da casa in smart working fino al 31 luglio

Il decreto Riaperture convertito in legge, ha prolungato lo smart working semplificato per due specifiche categorie di lavoratori. Il Governo conferma la proroga per coloro che hanno figli minori di 14 anni e per i lavoratori fragili.
Il dipendente che ha un figlio minore di 14 anni può continuare ad operare in modalità di lavoro agile fino al 31 luglio 2022. Il lavoratore può usufruire di questa agevolazione solamente se è l’unico genitore in famiglia a beneficiare di questo diritto.

La legge ha prorogato lo smart working per lavoratori con i figli sotto 14 anni ma anche per i lavoratori fragili. Ma l’allungamento per questi lavoratori scade il 30 giugno. Per lavoratore fragile si intende la persona maggiormente esposta a rischio contagio da Covid per età o condizione di salute.

Le opportunità di lavorare dall’estero

La diffusione dello smart working ha creato in Italia una nuova modalità di lavoro per molti sconosciuta fino a due anni fa. In questi mesi di pandemia non è stato raro che molti approfittando dello smart working si spostassero in altri luoghi per lavorare. La possibilità di lavorare da casa apre anche la possibilità di operare da Paesi diversi da quello di residenza.

Per esempio da qualche tempo moltissimi italiani si stanno recando in qualche europea, magari poco conosciuta ma con una qualità della vita simile alle grandi capitali europee. In posti come questi il costo della vita è molto inferiore alla media italiana. Per esempio è possibile affittare in periferia un attico con soli 300 euro al mese.
Chi avesse un lavoro in smart working potrebbe anche decidere di operare per qualche mese da questo Paese. Per poi magari decidere di trasferirsi definitivamente.

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