Collocarsi in quiescenza con qualche anno di anticipo e un assegno mensile che possa rispondere alle proprie necessità è un desiderio che nutrono in molti. Non è sempre facile prendere una decisione durante gli ultimi anni della propria carriera. C’è chi sceglie di rinunciare ad assegni pensionistici più consistenti per uscire presto dal mondo del lavoro. Altri lavoratori, invece, sentono forte il desiderio di proseguire con il proprio incarico.
Con l’arrivo del nuovo anno sono diverse le misure previdenziali che il Governo offre alle varie categorie di contribuenti. Per tale motivo è utile valutare quella più vantaggiosa per sé tenendo conto dei requisiti di accesso alla formula selezionata. In alcuni casi c’è chi con 20 anni di contributi riceverà 1.300 euro di pensione dall’INPS se soddisfa i requisiti previsti dalla Legge. Si tratta della pensione anticipata contributiva che prevede almeno quattro criteri fondamentali d’accesso.
Quali soluzioni per uscire dal mondo del lavoro con 20 anni di contributi
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Per andare oggi in pensione con il sistema ordinario sono sufficienti 67 anni d’età e 20 di contributi. Tenendo conto della possibile discontinuità lavorativa, si tratta di un montante contributivo che molti lavoratori riescono spesso a raggiungere durante l’età lavorativa. Con il sistema ordinario, oltre al requisito anagrafico e contributivo ne occorre anche uno relativo all’importo minimo dell’assegno. In un precedente articolo abbiamo infatti spiegato a quanto ammontano le pensioni dei lavoratori con 20 anni di contributi INPS.
In alcuni casi è possibile anticipare il requisito anagrafico in maniera considerevole e andare in pensione già a 56 anni e 20 di contributi. Un’altra soluzione che interessa coloro che possiedono due decenni assicurativi è la pensione anticipata contributiva disciplinata dalla Legge n. 335/1995.
Con 20 anni di contributi riceverà 1.300 euro di pensione INPS chi adotta questo sistema pensionistico nel 2022
Chi adotta la soluzione della pensione anticipata contributiva può collocarsi a riposo all’età di 64 anni e 20 anni di contributi. Tale formula si applica ai lavoratori che si definiscono “contributivi puri”, ossia coloro che sono entrati nel mondo del lavoro successivamente al 1° gennaio 1996. Per potervi accedere è fondamentale che il lavoratore abbia almeno 20 anni di contributi effettivi versati. Ciò significa che non rientrano nel computo i contributi figurativi per malattia, disoccupazione o prestazioni equivalenti. Inoltre, l’importo minimo dell’assegno pensionistico deve essere pari a 2,8 l’assegno sociale.
Dal momento che l’assegno sociale 2022 ha valore pari a 467,65 euro, la pensione anticipata contributiva deve raggiungere almeno 1.309 euro circa mensili. Si tratta dunque di una misura che può prendere in considerazione solo chi ha percepito stipendi di medio-alto valore. Presentando i requisiti necessari, si potrà dunque presentare domanda e collocarsi a riposo già a 64 anni d’età.
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