Completare 38 anni di contributi serve per la pensione, ma solo entro questa data

Completare 38 anni di contributi per la pensione
Sulle pensioni è arrivato il bivio. Il governo Meloni probabilmente ha rimandato al 2023 tutte le discussioni su una nuova riforma delle pensioni. Con la Legge di Bilancio invece solo qualche piccola modifica, tra cui la pensione con quota 103. Ed i 41 anni di contributi versati diventano la nuova soglia contributiva utile come alternativa alle pensioni ordinarie.
Per chi completa 38 anni di contributi entro la fine del 2022, arrivare a 41 anni potrebbe non essere strettamente necessario. Ed anche per chi invece li ha compiuti nel 2021. Ci sono misure nel sistema che rappresentano delle autentiche salvaguardie utilizzabili da chi ha completato i requisiti per tempo.
manovra del Governo Meloni

Manovra del Governo Meloni-proiezionidiborsa.it

Completare 38 anni di contributi aiuta? ecco la risposta inattesa

Nel 2023 serviranno 41 anni di contributi versati per poter anticipare di qualche anno la quiescenza. Senza dover arrivare ai 67 anni di età della pensione di vecchiaia. E 41 anni significa anche evitare altri due anni di lavoro in più per raggiungere i 42 anni e 10 mesi di contributi utili alla pensione anticipata.
Ma chi raggiunge i 38 anni di contributi entro la notte di San Silvestro, cioè entro il 31 dicembre, i 41 anni prima citati potrebbero essere superflui. Al completamento di quella contribuzione, chi allo stesso tempo ha completato già 64 anni di età, potrebbe uscire con la Quota 102. Raggiungendo così i requisiti appena in tempo prima che la misura scada. E garantendosi allo stesso tempo la cristallizzazione del diritto alla Quota 102, che significa poter andare in pensione anche negli anni a venire con la stessa misura. Anche a misura cessata, coma accadrà alla Quota 102 dal primo gennaio 2023.
Uscire dal lavoro con quota 102

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Come sfruttare le misure ormai cessate

Completare 38 anni di contributi entro il 2021 può aver significato per qualcuno, la possibilità di uscire dal lavoro ben più facilmente rispetto alla quota 103 di oggi. Infatti chi ha raggiunto 38 anni di contributi versati ed allo stesso tempo 62 anni di età entro il 31 dicembre 2021, ha ormai garantito il suo diritto ad uscire dal lavoro. Senza dover in nessun caso virare sulle novità 2023 che sono inevitabilmente meno favorevoli. Un lavoratore che non ha optato per la Quota 100 nel 2021, pur avendo maturato i requisiti entro la scadenza della misura, potrà tornare ad utilizzarla nel 2023. Evitando così di dover arrivare ai 41 anni di contributi per la Quota 103. Un vantaggio non da poco garantito da quella particolare misura INPS che si chiama cristallizzazione del diritto.

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