Il 2023 si è da poco concluso ed è pertanto giunto il momento di tirare le somme per quanto riguarda le performance delle commodities. Cosa sarà successo?
Come in molti sapranno, il 2023 non è stato un anno particolarmente brillante per le materie prime. Almeno, per la maggior parte di queste.
Ciò nonostante, questo trend negativo potrebbe non durare a lungo. Infatti, alcuni analisti prevedono interessanti possibilità in proposito nel 2024 e per i prossimi anni, specialmente per quanto riguarda il litio.
Scopriamo, comunque, come sono andate le commodities nel 2023 e quali hanno fatto le migliori e le peggiori performance dell’anno.
Commodities nel 2023, oro e rame sul podio
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Anticipiamo che delle 15 principali commodities solo due hanno trascorso un anno che può definirsi positivo. L’oro e il rame, infatti, hanno chiuso il 2023 rispettivamente a +13,10% e +1,19%.
Il motivo principale di ciò? Il loro valore difensivo, cioè di bene rifugio per la tutela del capitale. Non è però andata altrettanto bene per le restanti materie prime.
Le peggiori dell’anno
L’alluminio ha chiuso con una performance negativa e cioè a -0,17%, seguito da argento, platino e carbone, rispettivamente a -0,66%, -7,67% e -9,97%.
Delusione anche per chi ha investito in frumento, mais e piombo, che hanno invece chiuso l’anno a -20,71%, -30,55% e -38,63%.
Tuttavia, il 2023 è stato un anno particolarmente nefasto per il gas naturale e per il nichel, che hanno chiuso a -43,82% e 45,21%. Il peggiore di tutti? Proprio il già citato litio, che ha chiuso a 81,43%. Tuttavia, come abbiamo detto, alcuni analisti (come quelli di Morningstar) sono piuttosto fiduciosi per il futuro di questa materia prima, che potrebbe conoscere una grande ripresa nei prossimi mesi e anni grazie al trend dei veicoli elettrici, che sta acquisendo sempre maggiore importanza.
Insomma, non resta che aspettare e vedere se questa tendenza negativa si invertirà davvero e quando precisamente.
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