È risaputo da tempo che la migliore dieta al Mondo sia quella mediterranea. Un vero stile di vita, che secondo alcuni studi aiuterebbe a vivere meglio e più a lungo. Nei prossimi paragrafi capiremo meglio di cosa si tratta, grazie all’intervista fatta a Giovanna Voria, ambasciatrice della dieta mediterranea nel Mondo.
Famosa in tutto il Mondo, la dieta mediterranea è una delle migliori e più consigliate dai medici. Un modo corretto di alimentarsi, ma anche uno stile di vita sano. Come vivere più a lungo? Ce lo spiega Giovanna Voria, una delle rappresentanti più autorevoli. L’ambasciatrice della dieta mediterranea nel Mondo ci spiega di cosa si tratta.
È vero che mangiare bene allunga la vita?
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Sì, “mangiare bene è vivere bene” diceva Ancel Keys e certamente la dieta mediterranea allunga la vita. Ancel Keys, vivendo nel Cilento, scoprì una popolazione con una bassissima percentuale di malattie cardiovascolari e tumori. Così decise di portare avanti uno studio su queste persone. Una volta insediatosi nel territorio cilentano, si stabilì a Pioppi. Studiando questo popolo, scoprì che realmente questa dieta era efficace. In conclusione, piatto unico, stagionalità, una cucina povera di grassi e olio extravergine di oliva.
Giovanna Voria, ambasciatrice della dieta mediterranea, ci spiega come vivere più a lungo. Perché la dieta mediterranea è la migliore?
Troppi si attaccano al carro del vincitore e fanno diventare qualsiasi cosa dieta mediterranea. In realtà la dieta mediterranea è uno stile di vita. Questo comprende l’uso della piramide alimentare, dove alla base c’è acqua e movimento, la storia e la cultura di un popolo, la biodiversità, la convivialità. Tutti i carboidrati integrali, la frutta di stagione, tanti legumi e il pesce azzurro. La dieta mediterranea non toglie nulla, man mano che si sale possiamo trovare alla punta della nostra piramide anche i dolci, i salumi e la carne rossa. Se usiamo queste indicazioni la dieta mediterranea funziona.
Essere l’ambasciatrice della dieta mediterranea nel Mondo quali impegni comporta?
Arrivare a ricoprire questo ruolo non è facile, ma mantenerlo è ancor più difficile. Io sono stata la prima ambasciatrice della dieta mediterranea nel Mondo, questo anche perché ho recuperato i ceci di Cicerale. Ho portato avanti le tradizioni delle mie nonne e di mia madre, ovvero la storia del territorio cilentano. È un compito importante, bisogna divulgare questa conoscenza nelle scuole e soprattutto tra i ristoratori. Questi pensano a preparare un buon piatto, bello e saporito. Ma spesso non si guarda la salute. È importante realizzare un piatto che ci faccia star bene e faccia bene all’ambiente. Dunque ridurre il sale e l’uso di zuccheri e farine raffinati.
Lei si definisce anche una chef contadina, perché?
Io sono prima di tutto una contadina, perché quello che porto in tavola lo coltivo. Ho bisogno della stagionalità, del tempo, di seminare e raccogliere. Questa è la mia gratificazione perché nel momento in cui sono io che da quel seme riesco a produrre un frutto o una verdura c’è l’orgoglio del lavoro che ho fatto. È stancante, ma è prodotto da me. Quando il prodotto è di qualità va bene anche una cucina semplice. Gli ingredienti importanti sono un prodotto di qualità, un buon olio extravergine di oliva, fantasia e passione. Il mio consiglio è di non portare i bambini al centro commerciale, ma nella terra, solo conoscendo la natura potranno amarla e rispettarla.