Come viene tassata la NASPI anticipata e chi può evitare la tassazione

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La NASPI è l’indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori dipendenti che perdono involontariamente l’occupazione. Si tratta di un ottimo paracadute nel caso si venga licenziati o scada il contratto a termine. Non è riconosciuta, invece, a chi presenta dimissioni volontarie. Solo in due particolari casi al lavoratore che presenta dimissioni volontarie spetta l’indennità di disoccupazione NASPI. Ovvero, alla neo mamma che si dimette e qualora le dimissioni siano per giusta causa. Ma la normativa di questa indennità prevede un aiuto molto interessante per chi vuole avviare un’attività autonoma.

L’anticipo della NASPI

La NASPI anticipata può essere richiesta, come previsto dalla circolare INPS n.94 del 12/05/2015, da:

  • chi apre una partita IVA;
  • chi possiede già una partita IVA ma vuole incrementarla;
  • chi sottoscrive quota di una cooperativa sociale.

MA come viene tassata la NASPI anticipata? L’INPS in qualità di sostituto di imposta applica alla fonte le ritenute sulle somme erogate in forma anticipata. Di fatto, quindi, quando si chiede l’anticipo dell’indennità di disoccupazione residua l’importo lordo è tassato dall’INPS prima dell’erogazione.

Tali importi, quindi, non saranno ulteriormente oggetto di tassazione in sede di dichiarazione dei redditi.

L’anticipo può essere esentasse

In alcuni casi specifici, però, l’anticipo erogato dall’istituto potrebbe esse anche esente da tassazione IRPEF. In questo caso il disoccupato riceverà la somma lorda spettante. Accade solo quanto si sottoscrive la quota di una cooperativa sociale e neanche sempre. La detassazione, infatti, spetta solo qualora il rapporto societario preveda anche che il socio svolga attività lavorativa.

Di fatto, quindi, la NASPI anticipata è esentasse solo nel caso che il rapporto mutualistico richiesto dalla cooperativa ha come scopo una prestazione lavorativa da parte del disoccupato che diventa socio. Questo è anche l’unico caso in cui l’anticipo non deve essere restituito in caso di contratto di lavoro dipendente.

Come viene tassata la NASPI anticipata e chi può evitare la tassazione

Per poter beneficiare della detassazione, però, è necessario produrre apposita documentazione. Alla domanda di NASPI anticipata, così come prevede l’INPS, è necessario allegare la documentazione che attesti che la cooperativa sia iscritta al Registro delle imprese e all’Albo nazionale delle cooperative alla Camera di Commercio.

Per dimostrare la sottoscrizione, poi, si dovrà allegare l’elenco dei soci e una dichiarazione del Presidente che attesti che il disoccupato sia iscritto come socio lavoratore. In essa dovrà essere indicato anche il tipo di lavoro che andrà a svolgere o la mansione che ricopre.

Infine, dovrà essere allegata anche una dichiarazione sostitutiva dell’atto notorio. In essa il disoccupato dichiara che tutto l’importo che ha percepito a titolo di anticipo è stato destinato al capitale sociale della cooperativa.

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