Come vendere prodotti alimentari in Costa Azzurra senza aprire un negozio

Costa Azzurra

Ci sono tante microimprese agricole e alimentari in ginocchio grazie alla pandemia. E non tutte sono in grado di fare azioni promozionali in grande stile per aumentare la propria visibilità presso il pubblico dei consumatori.

Esportare all’estero, quando si fa fatica a vendere nel proprio quartiere, o nella propria Regione, è un sogno che pare irraggiungibile. Ma c’è un’iniziativa interessante che permette invece, alle imprese del settore agroalimentare, di avere una vetrina speciale, in una zona ricca e vivace come la Costa Azzurra. E con un investimento super low cost.

Spieghiamo oggi, Noi del Team di ProiezionidiBorsa, i nuovi rischi di mercato da sviare. Per esempio entrando nel progetto “Italian Taste” promosso dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, denominato “mangezitalien.fr”.

Perché i piccoli hanno paura di rischiare

Molti piccoli produttori di food Made in Italy non se la sentono di competere a livello nazionale e internazionale. Colpa anche del valzer delle normative in tema di sicurezza alimentare.

Il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio, è in prima linea su questo tema. “Fra pochi giorni, dal 26 marzo, rischiamo che alimenti alterati o in cattivo stato di conservazione, cibi con parassiti, additivi chimici vietati o residui di pesticidi, non costituiscano più un reato”, ha dichiarato in varie interviste in questi giorni

È l’effetto del Decreto Legislativo del 2 febbraio 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale l’11 marzo scorso. Abroga le disposizioni contenute nella legge 283 del 1962 in tema di materia alimentare. “Questa svista nell’adeguamento del regolamento UE vanifica anni di battaglie in difesa della salute dei cittadini. E danneggia i produttori seri, rispetto a quelli che abbassano i costi a scapito della salubrità degli alimenti. Non permetteremo l’importazione di prodotti nocivi o non conformi alle norme italiane”, insiste Centinaio. “E non accetteremo che chi si macchia del reato di sofisticazione alimentare possa farla franca o se la cavi con una semplice multa”.

Come vendere prodotti alimentari in Costa Azzurra senza aprire un negozio

Chi opera nel food sa che l’Italia è il primo fornitore della Costa Azzurra e il terzo fornitore della Francia. CNA Cuneo, la Camera di Commercio Italiana di Nizza, Sophia Antipolis e Costa Azzurra, con il contributo della Camera di Commercio di Cuneo, a fine 2020, hanno creato una piattaforma di e-commerce protetta sia per chi acquista che per chi vende, denominata Mangez Italien.

“È un negozio online dove si vendono prodotti alimentari italiani della filiera artigiana. Aziende locali che producono olio, vino, aceto, pasta, conserve, dolci”, spiega la direttrice di CNA Cuneo, Patrizia Dalmasso, intervistata da ProiezionidiBorsa. “Possono presentarsi all’acquirente finale senza alcun filtro. Questa opportunità unica mette insieme produttori italiani, grossisti che vendono ai supermercati francesi, la catena della ristorazione italiana certificata in Francia”.

Un’azienda, purché italiana e con produzione in Italia, non deve fare altro che ricevere l’ordine e preparare la spedizione di prodotti singoli o selezioni di degustazione. “Per aderire, ci sono tre livelli di investimento low cost, da 350 a 500 a 1.500 euro. Ovviamente verifichiamo i requisiti e gli standard di qualità di chi vuole entrare. La nostra piattaforma investe in promozione ed eventi oltre 10.000 euro l’anno”.

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