Possedere un oggetto prezioso è sempre un piacere. Ancor di più quando lo riesumiamo per caso, senza che lo stessimo effettivamente cercando. È il caso dei vecchi giocattoli da collezione, o dei francobolli che i nostri nonni utilizzavano e dimenticati in qualche cassetto della casa. Alcuni tra questi ultimi sono più comuni e per cui non varrebbero poi tanto. Altri, invece, parrebbero ricercatissimi, tanto che i filatelici potrebbero pagare una fortuna per averli.
Ci sarebbe un pezzo del nostro Paese, in particolare, che molti sognano di possedere per poterlo toccare con mano. Si tratta di un cimelio che è appartenuto a una pagina di storia d’Italia. E che, inutile a dirlo, costituirebbe un tesoro vero e proprio per il suo proprietario.
Sarà come un terno al Lotto trovare il 3 lire di Toscana Faruk
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La fortuna di poter sfoggiare l’ultima borsa alla moda o il gioiello regalatoci è innegabile. Ma chi dovesse scoprire di essere in possesso del 3 lire di Toscana Faruk potrebbe andare incontro a una svolta. Le sue origini risalgono al lontano 1860. In quell’anno il Governo Provvisorio decise di emettere una serie di francobolli, successiva a quella del Granducato di Toscana del 1851. In quest’ultima, come forse sapremo, sui pezzi spuntava l’effigie di un leone con la corona in testa e intento a sorreggere uno scudo.
Circa nove anni dopo, invece, i francobolli stampati vedevano al centro lo stemma sabaudo e il rispettivo valore posto in basso. Sarebbero quelli da 3 lire giallo ocra, in questo caso, ad attirare la nostra attenzione. Già di per sé sarebbero piuttosto apprezzati e dall’alto valore di mercato. Ma il Faruk potrebbe seriamente valere come un terno al Lotto, anzi di più, e si differenzia per una particolarità.
Una rarità dal valore immenso
Sarebbe, infatti, uno degli unici due esemplari del genere spediti su busta. Il mittente era niente meno che il re d’Egitto in persona. L’altro, di valore simile se non identico, fu invece inviato dopo apposita affrancatura dal barone Alphonse Rothschild. Un altro tratto distintivo del Faruk è la presenza della sigla IT, a indicare l’idea di unità d’Italia dell’epoca. Ad ogni modo, veniamo al sodo: quanto potrebbe costare un gioiello del genere? La risposta sarebbe scioccante: uno dei due esemplari, infatti, avrebbe raggiunto la cifra da capogiro di ben 500.000 euro.
Come staccare un francobollo senza rovinarlo
Togliere un francobollo dalla busta sul quale si trova non è semplice e il rischio di romperlo è alto. Seguendo un piccolo procedimento, comunque, dovremmo aumentare le nostre probabilità di successo. Il trucco consiste semplicemente nel lasciarlo immerso in una bacinella con acqua. Con un po’ di pazienza dovrebbe finalmente venir via da solo. L’importante è non cercare di staccarlo quando è ancora umido, o quasi certamente si farà un pasticcio. Una volta prelevato, facciamolo asciugare su un pezzo di carta assorbente, disponendolo con l’immagine rivolta in basso. A questo punto avremo il francobollo a piena disposizione e pronto per arricchire la nostra collezione personale.