Acquistare una casa e metterla in affitto può essere un’ottima fonte di reddito, ma richiede una serie di valutazioni. Tre aspetti in particolare possono fare guadagnare molto dall’attività di locazione di un immobile ad uso residenziale. Ora spieghiamo come trasformare una casa in una miniera d’oro.
Acquistare una casa e metterla in affitto è una delle strategie più diffuse per investire i propri risparmi e ottenere una rendita. In Italia da qualche tempo c’è il boom degli affitti, sia perché le case costano sempre di più e i mutui sono alle stelle. Sia perché si sta diffondendo a macchia d’olio l’attività degli affitti brevi, quelli per turismo. Investire in un immobile da locare può apparire una operazione abbastanza semplice, tuttavia non è priva di rischi. Per evitare di fare un buco nell’acqua, bisogna considerare attentamente diversi fattori che influenzano la redditività dell’investimento.
Come trasformare una casa in una fonte di guadagno
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Il primo aspetto da considerare è il prezzo di acquisto dell’immobile. Ovviamente, più basso è il prezzo, più alta è la potenziale redditività. Tuttavia, bisogna fare attenzione a non cadere in trappola. Un prezzo troppo basso può nascondere difetti strutturali, problemi legali o una scarsa domanda di affitto nella zona.
Per valutare il prezzo di acquisto, bisogna confrontarlo con quello di immobili simili nella stessa area e tenere conto delle condizioni del mercato immobiliare. Inoltre, bisogna considerare le spese accessorie, come le imposte, le commissioni e i costi di ristrutturazione.
Quale tipo di affitto è più conveniente?
Il secondo aspetto da considerare è il tipo di affitto che si intende praticare. Esistono diverse tipologie di contratto di locazione, che si differenziano per durata, canone e tutele. In generale, più lungo è il contratto, più basso è il canone e maggiore è la sicurezza del reddito. Al contrario, più breve è il contratto, più alto è il canone e maggiore è l’incertezza dell’entrata. Per un bilocale in città con un contratto di qualche anno possiamo chiedere 700 euro al mese. Se affittiamo la casa per brevissimi periodi, 2 o 3 giorni, possiamo arrivare a chiedere 70/80 euro al giorno e anche di più.
Per scegliere il tipo di affitto più adatto, bisogna valutare le proprie esigenze economiche e gestionali, nonché la domanda del mercato. Ad esempio, immaginiamo di volere massimizzare il rendimento e avere tempo e capacità di gestire le pratiche burocratiche e le manutenzioni. In questo caso si può optare per un affitto a breve termine o turistico. Se invece si preferisce una soluzione più stabile e tranquilla, si può scegliere un affitto a lungo termine o convenzionato.
Valutazione della località dove si acquista l’immobile
Il terzo aspetto da considerare è la località in cui si trova l’immobile. La località influisce sia sul prezzo di acquisto che sul tipo e sul livello di domanda di affitto. In generale, le località più richieste sono quelle ben servite dai mezzi pubblici, vicine ai centri urbani o ai luoghi di interesse turistico o lavorativo.
Tuttavia, bisogna fare attenzione anche alla concorrenza e alle eventuali normative locali che regolano gli affitti. Per esempio a Firenze di recente l’amministrazione ha vietato gli affitti brevi nel centro storico della città. Per valutare la località dove acquistare casa, bisogna analizzare le caratteristiche socio-economiche della zona, le tendenze del mercato e le opportunità di sviluppo futuro.
Soluzioni alternative all’investimento immobiliare
In conclusione, abbiamo scoperto come trasformare una casa in un’ottima fonte di reddito, anche se l’operazione richiede una serie di valutazioni accurate e ponderate. A volte potrebbe essere più interessante investire in strumenti finanziari che garantiscono un flusso di reddito sicuro. Invece, chi volesse seguire la strada dell’investimento immobiliare, può diventare un imprenditore del settore e guadagnare tanto senza comprare un immobile.