Alcuni lavoratori desiderano inviare quanto prima la domanda di pensionamento perché magari non reggono più la fatica dell’impiego. Altri si trovano ad affrontare problemi di salute che rendono difficile sostenere i ritmi e le richieste lavorative. Altri ancora svolgono mansioni professionali per pura necessità economica e non vedono l’ora di chiudere definitivamente la lunga parentesi lavorativa. Per svariate ragioni dunque si cercano strategie per capire come smettere di lavorare e ottenere indennità fino alla pensione senza pagare i contributi INPS volontari.
Se si è ancora un po’ distanti dall’età pensionabile si potrebbe infatti valutare l’ipotesi di un’integrazione contributiva a proprie spese. Ma non sempre il versamento della copertura assicurativa da parte del lavoratore potrebbe rivelarsi una scelta vantaggiosa. A tal proposito rimandiamo i nostri Lettori alle valutazioni dei nostri Esperti nell’articolo “Conviene smettere di lavorare e pagare i contributi volontari per la pensione?”. La situazione ideale ed economicamente più vantaggiosa non prevede certo l’esborso di somme di denaro spesso rilevanti. Per cui sarebbe anzitutto opportuno capire come smettere di lavorare e ottenere indennità fino alla pensione senza pagare i contributi INPS volontari.
Come smettere di lavorare e ottenere indennità fino alla pensione senza pagare i contributi INPS volontari
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Non tutti possono permettersi di lasciare il lavoro a pochi anni dall’età pensionabile e vivere di rendita fino al momento della liquidazione del rateo previdenziale. Esistono tuttavia delle strategie cui ricorrere per ottenere una sorta di anticipo pensionistico e ricevere benefici economici in attesa dell’assegno INPS. Per i lavoratori che raggiungono i 63 anni di età e in possesso di almeno 30 o 36 anni di anzianità contributiva vi è la possibilità di fruire dell’APE sociale. Si tratta di una prestazione economica che raggiunge lavoratori che svolgono mansioni gravose, disoccupati, invalidi e coloro che assistono disabili. Per la durata massima di 4 anni e quindi dai 63 ai 67 anni i contribuenti appena citati possono lasciare il lavoro e percepire l’indennità fino al riconoscimento della pensione ordinaria.
Altro modo per ottenere un indennizzo economico con qualche anno di anticipo consiste nell’isopensione per chi lavora in aziende con almeno 15 dipendenti. In tal caso e in presenza dei requisiti necessari il lavoratore ha facoltà di richiedere un’indennità a carico del datore di lavoro. L’erogazione dell’indennità avverrà fino al momento del pensionamento e l’importo coinciderà con quello che il contribuente percepirebbe una volta in pensione. Per ricevere maggiori informazioni e delucidazioni in merito al proprio futuro pensionistico si consiglia comunque di contattare il Caf o il Patronato. Ciò perché ogni singolo contribuente presenta una specifica storia contributiva e carriera lavorativa che talora necessita di una consulenza specialistica.