La pizza integrale è un modo diverso di preparare la pizza classica. Solo che l’impasto sarà fatta con una percentuale di farina integrale, che dà alla pizza un sapore più pieno. Vediamo allora come si prepara l’impasto della pizza integrale per dei sapori pieni e salutari.
Quando è nata la pizza integrale?
Circa 30 anni fa a Pimonte in zona Gragnano, si è cominciata a fare la pizza e il “panuozzo” a base di farina integrale. Un vero successo che poi si è diffuso. Ma se pensiamo che la pizza integrale sia nata in quel periodo, ci sbagliamo di grosso.
In effetti la vera domanda sarebbe piuttosto, quando è nata la pizza bianca. È solo nel dopoguerra che si è cominciata a raffinare la farina e a produrre pane bianco. Prima i prodotti da forno erano tutti a base di farina integrale, compresa la pizza. Proporre allora la pizza fatta con la farina integrale, significa riscoprirla come si è sempre mangiata da secoli, come il pane d’altronde.
Farina integrale
La farina integrale, quella vera, è una farina completa, e per questo motivo mantiene tutti gli elementi nutritivi originari. La farina bianca è una farina raffinata e perciò perde determinati nutrienti. La pizza fatta con la farina integrale è più ricca di elementi nutritivi e risulta anche più saporita. Per una teglia grande si usano 500 gr di farina, quantità in genere utilizzata per 3 pizze rotonde da 26 cm. Meglio mischiare la farina integrale con della farina di forza tipo Manitoba, per venire incontro ai gusti odierni.
Come si prepara l’impasto della pizza integrale per dei sapori pieni e salutari. Preparazione
Si setaccia la farina e la si lascia cadere su una base non in metallo e se è inverno anche non di marmo. Meglio una base di legno, comunque una base che non disperda il calore.
Si mette al centro della farina, dove si è creato il piccolo cratere, il lievito di birra con l’aggiunta di un cucchiaio di acqua tiepida e si stempera il lievito. Si aggiunge l’olio extra vergine di oliva e si amalgama bene. Poi si versa anche l’acqua tiepida a 30 gradi, e il sale che necessita. Si comincia a impastare energicamente in modo da ottenere un insieme morbido. Si continua a impastare fino ad ottenere una pasta elastica, non callosa, né troppo morbida e appiccicosa.
La lievitazione
Quando l’impasto è pronto, lo si rende a forma di palla, si sparge al di sopra della farina, lo si adagia in un contenitore di plastica e lo si copre con un panno umido, in modo da non permettere l’essiccazione della parte superiore. Si mette in un luogo al riparo della luce, asciutto e il contenitore lo si avvolge in una coperta, in modo da mantenere il calore. Si fa lievitare per 2 ore e mezza.
Nella teglia
Si poggia l’impasto sul piano di lavoro dove si è sparsa della farina, e lo si tira col mattarello o a mano. Si unge la teglia alla base e si sistema la pasta tirata. Poi si prepara come si desidera, secondo i gusti della tradizione. La base integrale è buona con la classica margherita e esprime il meglio con le pizze più complesse come l’ortolana, i 4 formaggi, capricciosa, broccoli e salciccia ecc. Una pizza veramente appetitosa.