La caduta del Governo Draghi ha arrestato in Italia l’iter delle riforme. Perché è vero che si andrà a votare presto, ma con l’attuale Esecutivo dimissionario, che è chiamato come da prassi solo al disbrigo degli affari correnti, molti provvedimenti sono stati inesorabilmente rinviati alla formazione di un nuovo Governo.
Per esempio, la questione relativa alla riforma delle pensioni resta in standby, ma anche su altre misure lo scenario per il momento è ancor più incerto. Per esempio, allo stato attuale l’incertezza regna sovrana pure sul canone RAI. Vediamo allora come e perché.
Come si potrebbe pagare il canone RAI nel 2023 senza la bolletta elettrica
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Nel dettaglio, per il 2023 il canone RAI, nel rispetto di quelle che sono le direttive europee, dovrebbe uscire dalla bolletta elettrica. In altre parole, le famiglie con la TV in casa saranno obbligate a versare la tassa pure l’anno prossimo, ma con diverse modalità di pagamento. Ciò se, in linea con le attese, il tributo non sarà più addebitato sulle utenze residenziali della luce delle famiglie italiane.
Ed allora, come si potrebbe pagare il canone RAI nel 2023? Al riguardo ci sono tante ipotesi sul tavolo. Per esempio, con l’uscita del canone RAI dalla bolletta elettrica si potrebbe tornare a versare l’abbonamento TV alla vecchia maniera. Ovverosia con il classico bollettino postale. Ma questa formula in passato ha pure generato molta evasione fiscale proprio sul canone RAI. E quindi potrebbe essere in realtà la soluzione meno probabile.
Sul canone RAI 2023, infatti, si potrebbe puntare su una formula di pagamento tracciabile. Per esempio, inserendo il pagamento della tassa di possesso del televisore nella dichiarazione dei redditi. In altre parole sul modello di dichiarazione 730 che annualmente inviano al Fisco le famiglie italiane.
Tra le ipotesi c’è quella del passaggio dell’imposta alle Regioni
Tra le ipotesi in ballo c’è pure quella relativa ad una possibile abolizione del canone RAI nel 2023. Ma in tal caso servirebbero le coperture finanziarie o comunque una revisione strutturale relativa al finanziamento della televisione pubblica. Il che rende questa ipotesi sulla carta alquanto improbabile al pari del ritorno a pagare il canone RAI con il bollettino postale.
Infine, tra le possibili novità sul tavolo per il canone RAI, a partire dal 2023, c’è pure quella relativa al passaggio di gestione dell’imposta di possesso del televisore. Dallo Stato italiano alle Regioni italiane. Così come ad oggi avviene per tasse regionali come il bollo auto.
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