Risparmiare per fare fronte alle incertezze del futuro è una priorità. Tuttavia in tempi difficili come gli attuali, risparmiare sembra quasi impossibile. Chi vuole accumulare del denaro, magari con lo scopo della creazione di una forma d’integrazione della futura pensione, può partire anche da piccole cifre. Cinquanta euro possono essere sufficienti per creare un grosso capitale nel lungo periodo, specialmente se investiti intelligentemente. Scopriamo come trasformare 50 euro in una cifra importante in 20 anni.
La guerra, l’inflazione, la crisi economica, creano incertezza e spingono il risparmiatore a cercare forme d’investimento sicure. Questo problema riguarda soprattutto chi ha già un capitale e deve difenderlo, ma non riguarda chi deve iniziare ad accumulare o lo sta già facendo.
Un risparmiatore che accantona 50 euro mensili può contare su alcuni strumenti d’investimento con un diverso grado di rischio ma anche con diverso rendimento. Scopriamo le varie soluzioni che possono essere adottate.
Come si potrebbe ottenere un capitale di 38.300 euro di integrazione alla pensione con solamente 50 euro al mese
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Per ottenere un cospicuo capitale partendo da 50 euro sono necessari due fattori, il tempo e un investimento efficace. Chi vuole accumulare un grande capitale con piccole cifre deve investire i soldi per un lungo periodo di tempo, meglio se ultradecennale. Uno strumento d’investimento che permette di massimizzare il rendimento è l’altro fattore determinate.
Immaginiamo una persona che abbia la pazienza di investire 50 euro al mese per 20 anni, quanto potrebbe guadagnare? Come base di confronto prendiamo la cifra che si potrebbe ottenere mettendo questo risparmio mensile sotto il materasso. Ogni anno questa persona accumulerebbe 600 euro che per 20 anni diventerebbero 12.000 euro nominali.
Il conto corrente non è uno strumento d’investimento, quindi lasciare in giacenza i soldi non necessari alla gestione quotidiana delle spese, è un errore. Una soluzione potrebbe essere investire 50 euro al mese in conti di deposito. Tuttavia questi strumenti non sono adatti per investimenti di lungo periodo. Attualmente il rendimento dei migliori conti di deposito è di circa lo 0,8% annuo lordo. Immaginando un rendimento costante dell’1% annuo per 20 anni, al termine il risparmiatore avrà accumulato 13.340 euro circa.
Il nuovo Buono fruttifero 5×5 di Poste italiane è pensato per investimenti fino a 25 anni. Ha il grande vantaggio di essere uno strumento pensato per massimizzare il rendimento di piccole somme, infatti è sottoscrivibile a partire da 50 euro. I rendimenti sono crescenti, partono da uno 0,10% lordo annuo per i primi 5 anni e tra il quindicesimo e il ventesimo anno salgono allo 0,75% lordo annuo. Purtroppo i rendimenti sono inferiori rispetto ai conti di deposito, anche con una tassazione dei Buoni inferiore della metà rispetto ai conti.
Come ottenere un rendimento annuo del 10%
Ecco come si potrebbe ottenere un capitale che integri l’assegno previdenziale una volta andati in pensione. L’investimento sul mercato azionario può essere una valida alternativa. Le azioni sono molto più rischiose dei conti di deposito e Buoni postali, ma anche molto, molto più remunerative nel lungo periodo. La soluzione più interessante per un investimento di 50 euro al mese è senza dubbio un piano d’accumulo su un ETF. Sorprenderà scoprire quanto può rendere un Exchange Traded Fund nel lungo periodo. Sono molti gli ETF che negli ultimi 20 anni hanno registrato rendimenti medi superiori al 5%, alcuni hanno superato anche il 10% medio annuo.
L’ETF Vanguard S&P 500 (Isin: IE00B3XXRP09) replica l’andamento dell’indice azionario USA S&P 500. Negli ultimi 10 anni ha avuto un rendimento medio annuo del 14%. Negli ultimi 20 anni il rendimento medio annuo è stato del 10%. Ipotizziamo che questa media possa essere mantenuta anche nei prossimi 20 anni. Investendo 50 euro al mese in questo strumento al termine dei 2 decenni il risparmiatore potrebbe avere accumulato oltre 38.300 euro.
Questa strategia potrebbe essere utilizzata anche per accumulare nel tempo un capitale che possa integrare la pensione. Naturalmente maggiore è la cifra mensile e più alto sarà il capitale finale.
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