La patata dolce è un tubero originario dell’America centrale. Ha un apporto di carboidrati pari al 20%, derivanti soprattutto dall’amido contenuto.
Ma è anche un fonte importante di vitamine e sali minerali. 100 grammi di patate forniscono folati, vitamine E e K, potassio, sodio, fosforo, magnesio, calcio, ferro, zinco e tantissime altre sostanze preziose per il nostro organismo. In realtà il nome di questo tubero è batata e bisogna ricordare che non si tratta di una varietà di patata. L’associazione con le patate comuni è dunque impropria, trattandosi di un alimento completamente diverso.
Il periodo migliore per consumare le patate dolci va da ottobre e marzo. Vediamo nel dettaglio come procurarcele.
Coltivare la patata americana anche nell’orto domestico
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In Italia le patate dolci sono coltivate soprattutto nel Lazio, in Puglia, Sicilia e Veneto. In queste regioni si trovano in molti fruttivendoli ma, nelle zone in cui non vengono prodotte, è più facile comprarle presso le catene di supermercati. Il prezzo dovrebbe attestarsi attorno ai 4 – 4,50 euro al chilo.
Potremmo anche decidere di coltivare questi deliziosi tuberi. Dovremo tener presente che necessitano di climi temperati e di sole, ma non sopportano la siccità. In particolare, durante il giorno la temperatura non dovrebbe superare i 21 gradi e la notte non scendere sotto i 15. A parte queste accortezze, la sua coltivazione non è difficoltosa e potrebbe essere fatta anche in un orto domestico. Le batate si mettono a dimora piantando direttamente la radice tuberosa nel terreno.
Il suolo deve essere preventivamente concimato e lavorato per accogliere la patata. Dal tubero partono delle piccole radici che si diramano nella terra. Quando le temperature sono stabili intorno ai 15-18 gradi e non ci sono gelate notturne, si può decidere di piantare la batata. Dopo circa 6 mesi avremo il raccolto. Il terreno deve essere sciolto, privo di ristagni e ricco di potassio. Bisogna scavare un solco e inserire la patata ad una profondità di circa 10 centimetri. Devono essere posizionate molto distanti l’una dall’altra, lasciando circa 40 centimetri di spazio.
Cucinare la batata o farne una pianta ornamentale in acqua
Ecco come si piantano le patate dolci ma non solo. Con la patata americana possiamo ottenere una graziosa e rigogliosa pianta ornamentale. Abbiamo bisogno di un vaso dall’imboccatura un po’ più grande del diametro del tubero. Possiamo avere una pianta decorativa con la germinazione della batata. Sarà una piantina che si adatta a tutti gli ambienti, sia freddi che caldi, sia secchi che umidi e sopravvive anche in luoghi con poca illuminazione. Dobbiamo inserire 4 stuzzicadenti a metà della patata affinché la mantengano dritta in verticale. La parte inferiore del tubero dovrà essere immersa in acqua. È consigliabile ma non indispensabile aggiungere nell’acqua un pezzetto di carbone di legna.
Entro un mese la batata sarà germogliata e potremo posizionare la piantina in qualsiasi ambiente casalingo, dal bagno alla cucina, dal tinello al soggiorno. Non dimentichiamo di rabboccare l’acqua per evitare che il tubero resti a secco. Ma la destinazione principale di questi deliziosi tuberi è la tavola. Si possono cucinare al forno con tutta la buccia, oppure fritte, bollite o in padella. In ogni ricetta il gusto dolce potrà fondersi gradevolmente con il salato, creando sapori unici.
Gli errori da non fare con la patata americana e quali sono le sue controindicazioni
Oltre a sapere come si piantano le patate dolci e come trasformarle in piante decorative, dovremmo conoscere quali errori evitare. Innanzitutto dovremmo consumarle con la buccia, perché ricca di nutrienti che sembrerebbero anche utili a contrastare il colesterolo ed il diabete. Non dovremmo neanche demonizzarle, in quanto apportano 86 calorie ogni 100 grammi di prodotto. Il consumo ideale sarebbe a crudo. Anche i giapponesi usano mangiarle crude e con la buccia, per preservare le sostanze nutritive ed avere un aiuto contro anemia, diabete e ipertensione.
Queste prelibate batate non dovrebbero essere mangiate da chi soffre di calcolosi o assume diuretici. Contengono acido ossalico, che potrebbe favorire la formazione di calcoli. Inoltre le sostanze in esse contenute potrebbero interferire con l’effetto dei farmaci diuretici.