Oltre alla cancellazione d’ufficio delle cartelle esattoriali al di sotto di 1.000 euro, se diventate ruolo entro la fine del 2015, la Pace Fiscale per il Governo Meloni ha anche una nuova rottamazione delle cartelle. Parlare di rottamazione quater non è azzardato visto che provvedimenti di questo genere erano già stati varati dai precedenti Governi. Ciò che assume maggiore rilevanza però è la profondità di questo provvedimento che mai come oggi arriva al presente. Infatti chi è indebitato con il fisico potrà godere di una sanatoria sulle cartelle fino al mese di giugno del 2022. Significa che tutte le cartelle esattoriali a carico di un contribuente nei confronti di Agenzia delle Entrate Riscossione potranno essere sanate in maniera agevolata godendo degli sconti tipici delle rottamazioni precedenti.
Come si pagheranno le cartelle esattoriali con la rottamazione quater del Governo Meloni
Oltre all’importo della tassa non pagata o all’importo della sanzione prevista dal Codice della Strada per una violazione delle regole sulla circolazione, il contribuente dovrà
pagare soltanto le spese di notifica e di procedura di esecuzione forzata. Verranno abbonati con la rottamazione delle cartelle gli interessi, l’aggio di riscossione, le sanzioni e gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo. Sono le basi da cui partire per capire quanto il contribuente indebitato può trovare conveniente la sanatoria delle cartelle con tanto di nuova rottamazione. Uno sconto determinante quindi per permettere ai contribuenti indebitati di fare davvero pace con il Fisco e con il concessionario della riscossione.
La rateizzazione, le date e le scadenze
Come si pagheranno le cartelle con il nuovo Governo? Oltre che scontate però le cartelle potranno
essere pagate anche a rate. Il contribuente infatti presentando domanda può chiedere la realizzazione fino a 18 rate del debito calcolato dall’Agenzia delle Entrate Riscossione al netto di quelle somme detratte dal debito complessivo. E saranno 18 rate trimestrali e non mensili. Infatti il contribuente che decide di pagare a rate può scegliere il numero delle rate con cui intende rientrare, versando la prima entro il 31 luglio del 2023. Questa data è anche quella utile a chi intende sanare i debiti in unica soluzione. La seconda rata invece scadrà il 30 novembre. Sia la prima che la seconda rata devono essere pari al 10% dell’importo complessivo del debito. Ciò che rimane poi deve essere diviso tra le altre 16 date che saranno tutte di uguale importo. E le scadenze per le annualità successive saranno il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio e il 30 novembre. Per chi godrà della rateizzazione massima, l’ultima rata scadrà nel 2027.