58 anni, attore anche lui ma non abbastanza celebre come il papà. Anthony Delon, figlio di Alain, si racconta nel salotto di «Domenica In» dinanzi una rispettosissima Mara Venier. La «zia» della domenica chiede, ascolta, prova a ironizzare e poi finisce per commuoversi. Il faccia a faccia del pomeriggio con l’attore francese ruota intorno al libro «Dolce e crudele: la mia famiglia, la mia storia». Un testo che in Francia è già un bestseller e in Italia la critica è già dalla sua. Difatti non le si può dar torto, perché sin dalle prime pagine, la storia del figlio di uno dei più grandi del Cinema, rapisce il lettore. L’autore riesce in quella rara capacità d’immergere l’utente nei fatti. Un’ambizione per molti scrittori che però non riesce a tutti. In questo caso Delon centra l’obiettivo anche se la sua vocazione è quella di attore e non di narratore. Ma sbanca (in ogni senso) perchè ogni rigo è spudoratamente autobiografico e racconta una storia vera.
Lo scivolone di Mara con tanto di sapiente ironia
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Nella prima parte dell’intervista, Mara Venier prova a fare sintesi del testo e della vita privata di Anthony. Parla dei tre figli Alyson, Liv e Lou. Due sono frutto del suo matrimonio con Sophie Clerico dalla quale divorzia nel 2012 e la prima figlia nasce nel 1986 da una precedente relazione. Così Mara evoca un aneddoto che riguarda la sua di famiglia (e non quella di origine) e ricorda di un fatterello relativo alla diarrea delle figlie del bello e impossibile Tony. Ed è qui che di fronte ad un interlocutore un po’ smarrito, Mara cerca aiuto e sorridendo si rivolge a Delon ma il messaggio è per i suoi collaboratori. «Come si dice diarrea in francese» e lei stessa scoppia a ridere. Per chi davvero volesse saperlo, in francese il termine utile non si discosta molto da quello nostrano. In francese diarrea si dice «diarrheé» ed Anthony sorride. La veracità della zia diverte come sempre!
Dolce e crudele: la mia famiglia, la mia storia
Tony, come lo chiama spesso il padre Alain, nel libro usa anche la parola «clan» in luogo di «famiglia», per raccontare il suo passato. Dolori, ferite, mancanza d’amore. Le tate, il padrino (amatissimo), l’amore per la madre e la sua malattia. Il racconto è crudo e nel dispiegarsi attraverso la scrittura e la sintesi orale, si compie un processo di riconciliazione. Di perdono e riappacificazione col proprio passato. La testimonianza commuove la Venier che dice di ritrovarsi in molte parti dell’opera narrativa. Tra gli altri aspetti anche lei, Mara, come la madre di Anthony, Nathalie cerca di essere una nonna molto affettuosa e amorevole. Quasi per compensare quelle mancanze verso i figli per motivi di lavoro. E forse anche altro.
«Come si dice diarrea in francese», l’ironia prima delle lacrime di commozione
L’attore nasce a Los Angeles e nel suo curriculum di uomo di bell’aspetto vanta una relazione sentimentale con la principessa Stéphanie di Monaco. Dal 2019 però è legato a Sveva Alviti, attrice ed ex modella italiana. Probabilmente la sofferenza più grande di Tony però è la scelta dei genitori di portarlo in Collegio dove pare rimanere per circa 10 anni. Una decisione che il ragazzo d’allora percepisce e interpreta come abbandono, rinnegamento, voglia di sbarazzarsi di un figlio. Una convinzione che lo lacera dentro e lo ferisce di anno in anno. Ma oggi la sua «soluzione» è la volontà di perdonare e lo sforzo di capire gli errori altrui per non commetterli a propria volta.