La pensione in generale è calcolata sull’intera vita lavorativa. Il calcolo si basa sull’anzianità contributiva a prescindere dal contratto lavorativo. L’Opzione Donna permette alle lavoratrici di accedere circa 8/9 anni prima rispetto alla pensione di vecchiaia. L’età richiesta è di 58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per le autonome. È una misura prorogata annualmente, ed è attualmente in vigore. Come si calcola l’assegno pensione con Opzione donna e quanto incide la penalizzazione? Ecco un esempio pratico che evidenzia la decurtazione sull’assegno pensionistico. Da precisare che questa misura, può essere penalizzante in quanto l’assegno è calcolato con il sistema puramente contributivo.
Come si calcola l’assegno pensione con Opzione Donna e quanto incide la penalizzazione? Ecco un esempio pratico
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L’importo dell’assegno è frutto di molti fattori: età anagrafica, retribuzioni percepite, quantità di contributi figurativi, eccetera.
L’Inca Cgil nel dossier dell’Opzione Donna esamina in modo concreto un esempio di pensionamento e quanto incide la penalizzazione.
Il caso esaminato prevede una lavoratrice con 62 anni di età e 35 anni di contributi. La lavoratrice preferisce anticipare la pensione anziché attendere i 67 anni per la pensione di vecchiaia. Si tratta di una lavoratrice dipendente presso un’azienda privata dal 1° settembre 1982, e ha riscattato il corso di laurea di 4 anni.
La lavoratrice dal 1° settembre 2015 aderisce all’Opzione donna (Legge 243/2004). Ricordiamo, che la pensione è liquidata interamente con il sistema contributivo.
L’importo erogato annuo è di 21mila euro. L’importo calcolato con il sistema retributivo alla stessa data è di 30mila euro annui.
Come si calcola l’assegno pensione con Opzione Donna e quanto incide la penalizzazione? Ecco un esempio pratico che ha evidenziato la perdita effettiva sull’assegno.
In effetti, con il calcolo interamente contributivo, la lavoratrice perde 9mila euro l’anno lordi, ma ha anticipato la pensione 5 anni prima.
La penalizzazione in linea di massima è di circa il 25-30% rispetto al calcolo dell’assegno con il sistema misto. Da considerare anche che andando avanti nel tempo tale percentuale tende a scendere.
Conviene aderire?
La convenienza o meno alla pensione Opzione Donna dipende da molti fattori. Come abbiamo esposto nell’esempio, la perdita di 9mila euro annui, considerando i 5 anni di anticipo pensionistico, è sopportabile.
Da considerare che la decurtazione dell’assegno dipende da tantissimi fattori:
a) carriera lavorativa;
b) valore delle retribuzione;
c) fattore temporale del versamento dei contributi.
Consigliamo prima di aderire a questa misura, di effettuare una simulazione dell’assegno, tramite il sito INPS oppure, tramite un patronato.