La pensione di reversibilità, detta anche pensione ai superstiti, è quella spettante ai superstiti del pensionato deceduto. Essa, inoltre, è devoluta anche ai superstiti del soggetto che, pur non avendo maturato il diritto alla pensione, sia assicurato. In questa seconda ipotesi, però, è necessario che ricorrano ulteriori requisiti in capo al soggetto da cui deriva il diritto. In particolare, anche se non pensionato, il soggetto poi deceduto, doveva aver maturato almeno:
1) 15 anni di anzianità contributiva e assicurativa;
2) oppure 5 anni di anzianità assicurativa e contributiva di cui almeno 3 anni, nei 5 anni precedenti la data della morte. In ordine alla spettanza, va chiarito che detto trattamento non spetta a qualunque parente stretto del de cuius. Devono, infatti, ricorrere, oltre al legame di parentela, ulteriori requisiti che spiegheremo.
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Per ottenere la pensione di reversibilità, è necessario che il parente risulti, al momento del decesso del pensionato, a suo carico. Questo significa che deve versare in una condizione economica che lo renda incapace di mantenersi autonomamente. Quindi, detto trattamento viene sì riconosciuto ai soggetti contemplati dalla normativa di riferimento ma soltanto se mantenuti abitualmente dallo stesso. Rileva, inoltre, in tal senso, il requisito della convivenza. Chiariti quali sono i requisiti, veniamo a come si calcola la pensione di reversibilità. Anzitutto, ai superstiti non spetterà il medesimo importo che sarebbe spettato al defunto, a titolo di pensione. Essa, infatti, viene calcolata come quota percentuale della pensione e varia a seconda del grado di parentela del ricevente, quindi:
1) è del 60%, se ne beneficia solo il coniuge;
2) del 70%, se erogata in favore di un solo figlio;
3) dell’ 80%, se gli aventi diritto sono il coniuge e un figlio, oppure due figli senza il coniuge;
4) infine è del 100%, se gli aventi diritto sono: il coniuge e 2 figli o più figli;
5) Per ogni altro familiare diverso da questi soggetti e dai nipoti, si applica una decurtazione del 15%.
Come si calcola la pensione di reversibilità, quali sono gli aumenti nel 2022 e chi sono i beneficiari
Se i superstiti aventi diritto possiedono altri redditi, la somma di denaro erogabile subisce, delle decurtazioni. Queste ultime variano a seconda dell’ammontare degli altri redditi che percepiscono e possono essere del 25, del 40 o del 50%. Vediamo cosa succederà a detti trattamenti per il 2022. Ebbene, ci saranno degli aumenti seppure minimi , ossia fino all’1,7%, degli importi delle pensioni. Questo significa che si registreranno egli aumenti che vanno dai 25 euro a circa 73 euro. La percentuale di rivalutazione indicata, però, non si applica in misura fissa. Essa, infatti, varierà al variare dell’importo della pensione.
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