Una pensione di reversibilità è una prestazione che l’INPS garantisce a determinati eredi di un pensionato nel momento in cui questo non c’è più. La prestazione è collegata inevitabilmente allo stato di bisogno degli eredi, perché si tratta di una prestazione che ha una spiccata attitudine assistenziale. Questo significa che non a tutti spetta la pensione di reversibilità, perché non basta essere erede (tra quelli ammessi dalla misura) di un pensionato deceduto. Resta il fatto che si tratta di una misura che può spettare al coniuge, all’ex coniuge e a determinati parenti, ma in misura diversa tra loro e in base a delle regole di calcolo piuttosto particolari. E come si calcola la pensione di reversibilità a coniuge e figli per esempio è un argomento che va approfondito.
La guida alla pensione di reversibilità
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La reversibilità non è una prestazione che trasmette la pensione per intero dal defunto ai suoi eredi. Solo una parte di questa pensione finisce per esempio al coniuge. Le regole di calcolo partono dalla pensione lorda percepita dal pensionato fin quando questo era in vita. Sulla pensione di reversibilità incide anche il reddito dell’erede, perché anche se non ci sono problemi di cumulo tra redditi e pensione di reversibilità, i primi incidono. Infatti si applica una riduzione in base al reddito detenuto da chi deve sfruttare la pensione di reversibilità.
Come si calcola la pensione di reversibilità a coniuge e figli
La pensione di reversibilità è una prestazione di tipo previdenziale anche se sembra assistenziale. Infatti si parte sempre da un trattamento pensionistico anticipato o non del defunto. I beneficiari possono essere il coniuge e i figli, o in alcuni casi altri parenti quali i nipoti, i fratelli o i genitori. Il coniuge superstite ha diritto alla pensione di reversibilità e il diritto non è precluso nel caso di separazioni consensuali, separazioni con addebito, divorzi con assegno alimentare e così via. A volte la reversibilità spetta a più persone contemporaneamente in questo caso l’importo viene diviso tra loro.
Il calcolo
L’importo della reversibilità è basato in primo luogo sull’ammontare lordo della pensione del defunto. Ma è assegnata ai superstiti in base alle seguenti percentuali:
- 60%, al coniuge se unico beneficiario;
- 60% diviso tra coniuge ed ex coniuge in base alla decisione del giudice;
- 70%, al figlio se unico beneficiario;
- 80% da dividere tra coniuge e un figlio o tra due figli;
- 100% della pensione del defunto a coniuge se presenti due o più figli o senza coniuge, in presenza di tre o più figli;
- 15% della pensione del defunto a qualsiasi altro parente.
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