Al ristorante o con lo street food la frittura di pesce la fa da padrone in estate. Spesso si legge sul menù o ci si sente dire che la frittura è fatta con pesce fresco e questo invoglia ancor più il palato. Se ci si trova in un posto di mare ovviamente si tende a credere alla decantata freschezza del pesce. Un po’ meno se la frittura la ordiniamo nel centro di Milano, Bologna, Firenze o Torino. Ma commettiamo una leggerezza pensando in questo modo.
Come scegliere una buona frittura e riscaldare il pesce avanzato
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Specialmente in estate la richiesta di pesce aumenta vertiginosamente. Ovviamente il pesce fresco è disponibile in quantità di gran lunga inferiori alla richiesta e, per questo, ha anche prezzi molto alti. Inoltre nei periodi estivi ci possono essere i fermi biologici che vietano la pesca in determinate zone. Questo contribuisce alla scarsità dei prodotti ittici appena pescati. Sono pochi i ristoratori che comprano pesce fresco. Il costo elevato, la difficoltà di reperire la merce e la necessità di adibire del personale alla pulizia del pesce stesso inducono a scegliere pesce surgelato. In questo caso il menù deve riportare la dicitura che consente al consumatore di sapere cosa mangia.
Capita a tutti di non fare attenzione a cosa ordiniamo. La voglia di assaporare un piatto che parla d’estate, a volte supera la prudenza. È bene sapere però che per quanto riguarda gamberi e calamari, nella maggior parte dei casi si tratta di prodotti surgelati o congelati che arrivano dall’Oceano Indiano. Ma questo potrebbe riflettersi solo sul gusto del piatto. Ci sono altre caratteristiche che potrebbero incidere anche sulla nostra salute.
Cosa contengono le fritture di pesce a buon prezzo
I gamberi indiani provengono solitamente da allevamenti intensivi dove potrebbero essere stati trattati con antibiotici e pesticidi. I peggiori sarebbero quelli venduti sgusciati e senza testa. Tra quelli surgelati i migliori sarebbero quelli argentini, anche se più costosi. Anche i calamari verrebbero a volte trattati con additivi sbiancanti. Inoltre non potremo essere sicuri che sia stata rispettata la catena del freddo durante il lungo viaggio del pesce. Il consumatore può orientarsi basandosi sul prezzo della frittura. Ma c’è anche un altro sistema per evitare di mangiare pesce di dubbia provenienza. Si può mangiare solo la frittura di paranza. Questa viene offerta nei ristoranti in cui si fa maggior uso di prodotti del territorio e dunque sarà più difficile trovare nel piatto gamberi indiani decongelati. Nella frittura di paranza troveremo pesci di piccolo taglio con le spine ma freschi e saporiti. Inoltre potranno esserci totani, moscardini e gamberi non sgusciati e con la testa.
Quale vino abbinare al fritto di paranza
Un buon piatto di frittura calda e croccante può essere accompagnato dalle bollicine Franciacorta o Valdobbiadene. Per chi ama i vini fermi si potrà ordinare un calice di Falanghina del Sannio, un nettare della zona di Benevento, oppure un Vermentino di Sardegna. Per un abbinamento particolare potremmo scegliere il Moscato d’Asti che stupirà con il suo sapore dolce e aromatico che ben si sposa con la frittura di pesce. Oltre a sapere come scegliere una buona frittura, dovremmo sapere come riscaldare eventuali avanzi che portiamo con la doggy bag. Per evitare sprechi potremo consumare comodamente a casa nostra il pesce ordinato in eccesso. L’ideale per ravvivare la frittura sarebbe di tuffarla in olio bollente per pochi secondi come se dovessimo friggerla nuovamente. In alternativa potremo disporla in una teglia rivestita con carta forno, irrorarla con un filo d’olio e infornarla a 200 gradi per pochi minuti.
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