Come scegliere tra Grano Padano e Parmigiano Reggiano

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Come scegliere tra Grano Padano e Parmigiano Reggiano . Una guida per orientarsi su come scegliere tra Grano Padano e Parmigiano Reggiano

Chi è habituè dei supermercati, per la spesa settimanale, si trova continuamente ad affrontare delle scelte. E tra le principali ci sarà sicuramente anche quella se portare in tavola il Grano Padano o il Parmigiano Reggiano. Due eccellenze alimentari di casa nostra, contraddistinte dal marchio DOP, ovvero denominazione di origine protetta. Due alimenti, spesso con significative differenze di prezzo, che richiedono sicuramente un’oculata valutazione. Vediamo quindi come scegliere tra Grano Padano e Parmigiano Reggiano.

Diversa provenienza

La prima differenza è quella che riguarda le aree di produzione. Infatti il Parmigiano Reggiano viene prodotto nelle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, e Mantova con latte del territorio. Mentre il latte, con cui viene fatto il Grana Padano, proviene appunto dalla pianura padana. Ma questo ovviamente non è l’unico elemento che differenzia i due colossi dell’industria casearia.

Tipologia di mangimi

Stando alle rilevazioni fatte dall’associazione a tutela dei consumatori “Altroconsumo”, esiste una sostanziale differenza anche in ambito di mangimi utilizzati. Infatti, mentre nel caso del Parmigiano Reggiano si fa uso esclusivamente di foraggi freschi e di fieno, per il Grana si ammettono anche altre variabili. Vale a dire: erbe raccolte e conservate nei silos.

Una procedura, quest’ultima, che richiede un margine di attenzione maggiore rispetto all’uso dei prodotti freschi del campo. Infatti se tale conservazione non è ben condotta, potrebbe causare problemi successivi di proliferazione di muffe e batteri. Comunque se ciò dovesse accadere, gli occhi attenti di chi opera nel settore, riuscirebbero ad avvedersene in tempo. La forma cioè tende a rigonfiarsi e a presentare spaccature.

Conservanti

Tenendo fede alle indagini realizzate da Altroconsumo, i disciplinari del Parmigiano Reggiano vietano radicalmente il ricorso a qualunque tipologia di conservanti. Nel caso del Grano Padano si ammette invece l’uso di lisozima, un enzima naturale innocuo con proprietà antibatteriche. La differente procedura si spiegherebbe in ragione dell’uso della tipologia di mangimi ammessi. L’erba conservata nei silos è infatti esposta a rischi superiori di contaminazione e quindi necessita di un intervento a fini antibatterici.

Tempi di stagionatura

I tempi minimi di stagionatura per il Grana Padano sono di 9 mesi, mentre per il Parmiggiano si arriva ai 12 mesi. Ma se si vuole arrivare ad una soglia di gusto e prelibatezza di livello superiore, si può arrivare anche ai 24 mesi o 36 mesi. Una variabile che ovviamente inciderà in modo considerevole sul prezzo di vendita applicato al consumatore finale. Due eccellenze di casa nostra che meritano qualche euro in più.

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